strong>Napoli. Collegare il museo di Pietrarsa con lungomare di San Giovanni a Teduccio per una direttrice via mare con Sorrento, Capri e la costiera amalfitana. Questo è uno dei sogni e degli obiettivi dell’avvocato penalista Immacolata Romano, classe 1989, candidata con Centro Democratico per Gaetano Manfredi sindaco.
Con il fidanzato Giuseppe Milazzo condivide lo studio penale nel quartiere di Napoli Est, un presidio per i diritti e per chi vive nelle periferie urbane della città. Nonostante i suoi 32 anni viene già da un’esperienza amministrativa a Cercola, comune di nascita, dove si è dimessa per scendere in campo e dare una mano a quella che chiama “ricostruzione della città”.
“Ho deciso di candidarmi al Consiglio Comunale di Napoli, per le elezioni amministrative del 3 e 4 ottobre prossimo – dichiara la candidata Romano – perché ho sempre vissuto la politica come un sentimento di amore verso la propria comunità. Sono nata e cresciuta a Cercola, un fazzoletto di terra tra la zona est di Napoli e la bocca del Vesuvio.
Da avvocato penalista posso dire che nelle periferie ci ritroviamo quella parte del tessuto sociale relegata ad un ruolo subalterno e che, inevitabilmente, in momenti di crisi sociale ed economica si traduce in popolazione carceraria. Dunque ambisco a far parte di una nuova amministrazione comunale che unita raccolga i cocci di una città distrutta, disorientata, affamata”.
Sono tante le proposte da portare nel consiglio comunale e all’attenzione del governo cittadino.
“Creazione di servizi sportivi, interamente a carico del Comune, per i ragazzi in svantaggio economico, a cui destinare strutture in disuso da riqualificare o alcune ore nelle strutture comunali affidate in gestione. Valutare anche l’attivazione di un fondo comunale mediante il quale pagare l’attività sportiva presso le strutture comunali esistenti.
Attivazione di servizi comunali di doposcuola gratuiti in spazi dedicati all’interno delle biblioteche comunali, con particolare attenzione ai bambini disabili”: sono alcuni dei punti che toccano da vicino il contesto sociale dei quartieri periferici della città. Sport, attività culturali e spazi di aggregazione sono gli ambiti da cui poter dare nuovi riferimenti in certi rioni.
Prima di tutto, però, c’è la grande questione ambientale e sanitaria di Napoli Est: “Negli ultimi anni c’è stato un incremento vertiginoso dei morti per malattie tumorali nei quartieri di Barra, Ponticelli e San Giovanni a Teduccio. Per gli abitanti di questi quartieri, in gran parte dei casi, scoprire che il cancro ha colpito se stessi o un proprio caro è un’esperienza intollerabilmente comune.
Va restituita al triangolo industriale di Napoli una vivibilità degna di chi ci abita. Censimento e bonifica dell’amianto in tutti i fabbricati, monitoraggio costante dell’impatto ambientale di tutte attività industriali presenti non sono velleità ma priorità morali e politiche”.
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