Napoli. Per un prestito bisognava pagare interessi pari al 142 per cento. Nei Quartieri Spagnoli di Napoli, c’erano una ‘banca’ alternativa. Nessuna garanzia, solo una stretta di mano. Ma il rischio era di non riuscire a uscire dalla spirale dei debiti, perche’ fino a quando non si estingueva in un’unica rata tutto il prestito.
Ogni settimana bisognava pagare gli interessi, che non estinguevano la quota capitale. Nessuna denuncia, niente testimoni. La polizia e’ riuscita a ricostruire il sistema messo in piedi da una donna, grazie al sequestro del registro da lei usato per annotare tutto, nomi, soprannomi e cattivi pagatori che non corrispondeva gli interessi usurari.
Almeno sette episodi ricostruiti. Le vittime, in evidente stato di bisogno dovuto anche alla crisi economica legata al Covid, erano quasi tutti commercianti. Ora l’arresto per una 46 enne che non aveva contatti diretti con la camorra, ma di sicuro il ‘benestare’ dei clan che operano nei vicoli. Sono stati sequestrati soldi, circa 20 mila euro, 7 orologi del valore di 80 mila euro, oro, gioielli in una casa modesta tra i vicoli a ridosso delle vie dello shopping.
L’arco di tempo nella quale si sono concentrate le indagini va dal febbraio, all’agosto del 2020, in piena pandemia. Un altro episodio risale al gennaio 2019, prima della crisi. Il gip, cosi’ come chiesto dalla procura di Napoli, ha contestato l’aggravante dello stato di bisogno.
Articolo pubblicato il giorno 13 Settembre 2021 - 14:04