Trieste. Raid armati e estorsioni contro gli ambulanti: la mano della camorra sulla Fiera di Bibione in provincia di Venezia.
Nove gli arresti disposti dal Gip del Tribunale di Trieste, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia di Trieste ed eseguiti dalla Direzione investigativa antimafia e dagli uomini del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Trieste.ย
Gli arrestati devono rispondere, a vario titolo, di diversi episodi di estorsione aggravata dal metodo mafioso, per avere costretto โ con reiterate condotte intimidatorie โ numerosi commercianti ambulanti friulani e veneti a non esercitare la propria attivitร imprenditoriale ed al fine di impedire il regolare svolgimento della manifestazione fieristica ‘I giovedรฌ del Lido del Sole’, a Bibione nota localitร turistica del comune di San Michele in Tagliamento in provincia di Venezia.
Secondo la Dia, gli indagati finiti in carcere, avevano organizzato “l’attivitร criminosa allo scopo di riuscire ad ottenere un diretto controllo delle predette attivitร economiche e condizionare cosรฌ il libero mercato e lo sviluppo economico e sociale della rinomata localitร turistica”.
Numerosi gli episodi registrati dagli inquirenti nel corso delle indagini tra questi ancheย “spedizioni punitive con armi nei confronti di chi non sottostava alla egemonia imposta dal capo del gruppo criminale anche in altre manifestazioni fieristiche del litorale friulano โ veneto.
L’attivitร di D’Antonio era coadiuvata dai figli Renato DโAntonio, 27 anni e Beniamino 39 anni, entrambi residenti in Veneto.
Con i D’Antonio arrestati anche Gennaro e Salvatore Carrano, padre e figlio, e Raffaele e Salvatore Biancolino, anch’essi napoletani ma trasferitisi da anni al Nord, tranne Salvatore Biancolino che risiede a Napoli e trascorre lunghi soggiorni proprio Bibione dove lavora come ambulante, coadiuvando l’attivitร di famiglia.
L’ultimo arrestato รจ Zefferino Pasian, 55 anni, ufficialmente titolare di unโazienda agricola, ma in realtร disoccupato. Secondo gli inquirenti aveva il ruolo di ‘riscossore’, veniva infatti inviato da D’Antonio a intimidire i commercianti e a riscuotere le estorsioni.
Le perquisizioni delle forze dell’ordine sono state disposte dagli inquirennti presso le abitazioni, i negozi e alcuni magazzini di proprietร o riconducibili agli indagati e sparsi tra Napoli, Lignano, Latisana, Pordenone, Sesto al Reghena, Portogruaro, Bibione.
Il gruppo criminale, capeggiato da D’Antonio, aveva l’obiettivo di ottenere il controllo delle attivitร commerciali, in particolare nel settore fieristico e ambulante, e cosรฌ condizionare il libero mercato.
Le indagini sono partite da alcuni episodi verificatisi in occasione della Fiera di Bibione del 2020, quando il gruppo di commercianti arrestati avevano minacciato i colleghi autorizzati a partecipare alla fiera settimanale.
Le ritorsioni erano scaturite all’indomani dell’estromissione di D’Antonio & C. dalla manifestazione fieristica per non aver pagato le quote all’associazione che la organizza.
Da qui, la violenta reazione e la serie di episodi che gli investigatori hanno documentato attraverso pedinamenti e intercettazioni telefoniche e ambientali.
In unโoccasione, per esempio, alcuni degli indagati avrebbero adoperato un camion per bloccare lโaccesso al mercato e impedire cosรฌ agli ambulanti di allestire i propri stand. E a quelli che, nonostante le minacce, avevano continuato a lavorare alla fiera, avrebbero continuato a presentarsi davanti alla bancarella mostrando il pugno sulla mano aperta.
I DโAntonio[mfn] Assolti vedi rettifica in basso[/mfn], i Carrano, i Biancolino e Morsanuto sono accusati di aver impedito con minacce e ponendo ostacoli di traverso ad altri ambulanti di partecipare ai mercati โI giovedรฌ del Lido del soleโ, a Bibione.
In particolare, secondo l’accusa, hanno impedito a quattro commercianti con minacce e intimidazioni di aprire i propri banchi di vendita.
Il disegno, secondo la procura antimafia di Trieste, era quello di allontanare i ‘colleghi’ scomodi che non sottostavano alle loro minacce per prendere il controllo delle attivitร commerciali non fisse sulla piazza di Bibione.
Per questo erano arrivati a minacciare il presidente e la vicepresidente dellโassociazione organizzatrice della manifestazione, Alessandro Peloso e Stefania Dolci per impedire loro di far svolgere il mercatino.
Ma il gruppo che agiva con metodo camorristico aveva anche costretto laย giunta comunale di Bibione, e in particolare lโassessora Annalisa Arduini e il sindaco Pasqualino Codognotto a ridimensionare gli spazi previsti per la manifestazione, riducendo cosรฌ la presenza degli operatori commerciali โsgraditiโ alla banda.
Infine, per imporsi definitivamente i DโAntonio e Pasian hanno minacciato di morte un altro ambulante a loro sgradito con la scusa di aver copiato alcuni capi dโabbigliamento venduti dai membri del gruppo.
ยซParticolarmente significativi – sottolinea la Dia – alcuni episodi in cui sono state organizzate spedizioni punitive con armi nei confronti di chi non sottostava allโegemonia imposta dal capo del gruppo criminale anche in altre manifestazioni fieristiche del litorale friulano-venetoยป. Le indagini sono coordinate dal pm distrettuale,ย Massimo De Bortoli.
Articolo Aggiornato[mfn]Rettifica [/mfn] https://www.cronachedellacampania.it/2022/03/fiera-di-bibione/
Articolo pubblicato il giorno 15 Settembre 2021 - 17:10