Sulla terza dose del vaccino anti-Covid “c’è un confronto in queste ore e si partirà nel mese di settembre, alla fine, dalle persone che hanno avuto una risposta immunitaria fragile. Anche l’Ema ha dato questa indicazione e il nostro Cts ha espresso una opinione”. Lo ha annunciato il ministro della Salute, Roberto Speranza, in conferenza stampa con il presidente del Consiglio Mario Draghi e altri ministri, dopo il Cdm,
Mario Draghi posizione l’asticella sulla linea degli ottanta: entro settembre, cioe’, conta di arrivare all’ottanta per cento di popolazione italiana vaccinata. Una risposta indiretta ai No Vax e alle violenze e minacce di cui sono stati protagonisti negli ultimi giorni: “Oggi siamo al 70 per cento della popolazione completamente vaccinato, quindi sono fiducioso sull’obiettivo dell’ottanta per fine settembre”, dice il premier in conferenza stampa: “Vorrei di nuovo ribadire il mio invito a vaccinarsi, e’ un atto verso se stessi, di solidarieta’ verso gli altri, della propria famiglia e di tutte le persone con cui si viene in contatto”.
La risposta diretta ai violenti arriva poco dopo, assieme alla solidarieta’ nei confronti di chi e’ stato colpito da No Vax e No Pass. “Devo esprimere la mia solidarieta’ piena a coloro che sono oggetto di violenza da parte dei cosiddetti No Vax”, dice Draghi condannando fermamente “una vilenza particolarmente odiosa e vigliacca quando fatta nei confronti di persone che sono in prima linea, come gli operatori dell’informazione”.
La buona notizia, oltre al numero importante di popolazione vaccinata, e’ l’interesse da parte dei giovani nei confronti del vaccino: “L’adesione massiccia dei giovani e la copertura estesa a livello nazionale ci permette di affrontare con una certa tranquillita’ l’apertura delle scuole”, sottolinea il presidente del Consiglio, che ricorda: “La scuola in presenza e’ sempre stata una priorita’, la priorita’ per questo governo. Abbiamo dato un mese in piu’ di scuola in presenza a tutti gli studenti e studentesse”.
Un ritorno alla normalita’, dunque, destinato ad essere favorito anche dall’applicazione del Green pass, misura che ha spaccato la maggioranza fino a portare la Lega al voto contrario in commissione: “L’applicazione del Green Pass mi pare stia andando bene”, dice Draghi. “Vi saranno sicuramente casi in cui ci saranno fotografie dei mezzi pieni o di cose che non vanno, ma in generale l’impressione e’ che la programmazione sia stata ben fatta, il governo non ha passeggiato nel corso dell’estate”, sottolinea ancora. E se il governo non passeggia, la crescita economica galoppa. Anche qui, tuttavia, Draghi diffida dai facili entusiasmi.
La prova del nove, spiega, ci sara’ nei prossimi mesi: “L’economia continua a crescere, piu’ di quanto ci si potesse aspettare e anche questo ci da un po’ di incoraggiamento. Il mercato del lavoro va bene e l’occupazione non mostra segni di cedimento, anche li’ ci sono situazioni riprorevoli per come sono state gestite le cose, ma in generale la situazione e’ positiva. Non credo valga la pena compiacersi delle cifre della crescita, e’ anche vero che il nostro Pil nel 2020 e’ caduto in un modo che non si vedeva da molto, e chi e’ caduto di piu’ rimbalza di piu’. La sfida e’ riuscire a mantenere un tasso di crescita complessivamente piu’ elevato di quello che si aveva prima della pandemia”.
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Perche’ questa sfida possa essere vinta e’ necessario portare a casa le riforme su cui il governo e’ impegnato. “Il governo ha una agenda molto fitta nelle prossime settimane, verra’ presentata la riforma su fisco, la giustizia civile e penale, le politiche attive del lavoro, alcuni settori dovranno ristrutturarsi e bisogna che il governo abbia una visione complessiva per riallocare i lavoratori”, sottolinea Draghi. Ultimo passaggio e’ sulla politica estera e sull’incontro previsto questa sera a Marsiglia. “Stasera vedro’ il presidnete Macron a Marsiglia, si parlera’ di Afghanistan, di Libia, una conversazione a tutto tondo. Sull’Afghanistan”, rimarca Draghi, “ci devono essere considerazioni da fare per programmare il futuro e il futuro immediato. Dobbiamo aiutare gli Afghani e ringrazio tutte le forze militari presenti per vent’anni in Afgghhanistan ma anche tutto il comparto difesa e esteri che hanno portato fuori migliaia di Afghani che ora stanno per essere ricollocati in Italia”.
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La ministra dell’Interno Luciana Lamorgese “lavora molto bene, il problema” dell’immigrazione “è molto difficile, non ho trovato qualcuno che avesse la bacchetta magica. I numeri di quest’anno non sono spaventosi, abbiamo avuto anni molto peggiori di questo. Quindi credo che la ministra Lamorgese faccia il suo dovere e lo faccia bene”. Ha affermato infine il presidente del Consiglio, Mario Draghi, nella conferenza stampa dopo il Consiglio dei ministri.
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