Napoli. Ieri in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP di Parma, la Squadra Mobile di Napoli, su subdelega della Squadra Mobile di Parma, ha arrestato Capo Antonio, classe 1985, di Napoli, per il reato di concorso in tentativo di rapina ai danni di un cittadino di Parma.
I fatti risalgono alle ore 19,25 del 05 maggio scorso, allorquando personale dell’U.P.G.S.P. e della Squadra Mobile di Parma si recavano in località Corcagnano, per segnalazione di un tentativo di “rapina Rolex” ai danni di un cittadino. Sul posto il personale operante apprendeva dalla stessa vittima, un 50enne parmigiano che, alle ore 19,15 precedenti, dopo aver fatto accesso al cortile della sua abitazione e parcheggiato la vettura, scendendo dall’auto veniva avvicinato da un giovane che, con un pretesto, gli chiedeva indicazioni per raggiungere il centro di Parma; nella circostanza la vittima notava la presenza di un secondo individuo, a bordo di uno scooter, che si trovava al di fuori del cancello dell’abitazione.
Ad un certo punto, il primo individuo aggrediva con calci e pugni l’uomo, tentando di strappargli l’orologio ROLEX, di ingente valore, che portava al polso. Nel frattempo, in considerazione della reazione da parte della vittima della rapina, anche il secondo complice si univa all’aggressione, colpendo anch’esso con calci e pugni l’uomo, che però continuava a difendersi riuscendo a fare desistere dall’azione delittuosa i due rapinatori che, raggiunto lo scooter, si allontanavano in direzione del centro cittadino.
Il giorno seguente, il 50enne parmigiano, che nonostante le lesioni riportate non aveva ritenuto opportuno recarsi al Pronto Soccorso, sporgeva regolare denuncia presso la Questura.
Nel corso delle indagini, lo scambio info-investigativo con personale delle altre Squadre Mobili permettevano di appurare che, il 01 maggio precedente, a Rimini, due rapinatori avevano tentato di portare a termine una “rapina Rolex” desistendo poi a seguito dell’energica reazione della vittima e, anche in questo caso, i rei erano fuggiti a bordo di uno scooter di colore nero sul quale era stata applicata una targa falsa.
In tale circostanza, a differenza del tentativo di rapina commesso a Parma, i due rapinatori venivano ripresi nelle fasi precedenti e successive all’azione delittuosa da alcune telecamere di video sorveglianza presenti nella zona ove era stato posto in essere il tentativo di rapina.
Attesa la sostanziale sovrapponibilità del modus operandi in entrambe le circostanze, venivano acquisiti, presso la Questura di Rimini, i fotogrammi ritraenti gli autori per porli in visione alla vittima parmigiana.
Uno dei due soggetti ritratto nei fotogrammi veniva riconosciuto con certezza dalla vittima come colui che si era avvicinato per chiedere le indicazioni stradali e successivamente aveva materialmente tentato di strappargli l’orologio ROLEX dal polso.
A quel punto, al fine di addivenire alla possibile identificazione dell’autore, i fotogrammi di interesse investigativo venivano inviati alle varie Squadre Mobili.
Successivamente, personale della Squadra Mobile di Napoli identificava uno dei due soggetti ritratti nei predetti fotogrammi per CAPO Antonio, classe 1985.
A seguito della svolta investigativa, si provvedeva ad allestire un fascicolo fotografico, nel quale veniva inserita la fotosegnaletica di CAPO Antonio, al fine di essere mostrato alla vittima che, in sede d’individuazione fotografica, riconosceva con assoluta certezza CAPO Antonio come uno dei due rapinatori che lo aveva aggredito tentando di strappargli dal polso l’orologio ROLEX.
Le risultanze investigative, riassunte in una particolareggiata informativa in cui CAPO Antonio veniva indagato in stato di libertà, venivano trasmesse alla locale Procura della Repubblica.
Il P.M. dott. Fabrizio PENSA, preso atto della molteplicità dei gravi indizi di colpevolezza a carico di CAPO Antonio per il tentativo di rapina in argomento, richiedeva l’emissione, al G.I.P. di Parma, di una misura cautelare nei confronti di CAPO Antonio, richiesta accolta dal GIP dott. Luca AGOSTINI.
Nel pomeriggio del 30 agosto, la Squadra Mobile di Napoli, dopo incessanti ricerche, rintracciava presso quel centro cittadino CAPO Antonio e procedeva al suo arresto.
Dopo le formalità di rito lo stesso è stato associato presso la Casa Circondariale di Napoli – Poggioreale e posto a disposizione dell’A.G. procedente.
Articolo pubblicato il giorno 1 Settembre 2021 - 14:39