Covid. “La pandemia continua a tenerci in una condizione di ‘sospensione’, ha aumentato ansie, preoccupazioni e irritabilita’ per quattro italiani su dieci, ancor di piu’ tra i giovani. Giovani che mostrano piu’ evidentemente i segni della stanchezza, quasi dell’insofferenza per le restrizioni. Il desiderio di un ritorno alla normalita’ e di poter finalmente ‘sbloccare’ il proprio percorso di vita, messo come in stand-by dalla pandemia, e’ molto forte. Fino a spingerli a negare, in qualche caso (per il 17% dei 18-34enni), che la stessa pandemia rappresenti una vera emergenza. Ora e’ prioritario tornare alla normalita'”.
E’ tra i dati che emergono da una indagine realizzata da Ipsos per la Federazione Nazionale Cavalieri del Lavoro, in occasione del convegno nazionale a Bologna. Ne emerge, viene spiegato, “un Paese diviso”, ma anche un “Paese riesce anche a guardare al futuro con qualche ottimismo.
La pandemia finira’ (il peggio e’ gia’ passato per il 30% degli intervistati), una maggioranza ritiene che la crisi sara’ superata entro la fine del 2022 e che ci attenda una ripresa economica gia’ nei prossimi sei mesi (secondo il 39%) o sicuramente nei prossimi tre anni (per il 59%). Il Pnrr “e’ la chiave di volta di questo passaggio in mezzo al guado.
La ricerca mostra come i livelli di conoscenza (dichiarata ed effettiva) del piano siano limitati come anche la fiducia nella sua efficacia (solo il 45% pensa che sara’ almeno sufficiente a recuperare la situazione economica prepandemica). Ma gli approfondimenti qualitativi dell’indagine evidenziano come ad alimentare questo scetticismo sia piu’ che altro il timore che l’ennesima promessa di una ‘svolta epocale’ possa essere disattesa”.
Articolo pubblicato il giorno 18 Settembre 2021 - 12:49