Il destino di Ronald Koeman sulla panchina del Barcellona sembra essere segnato.
La sconfitta di ieri a Lisbona contro il Benfica – che lascia il Barcellona a zero nel girone di Champions dopo due giornate – rischia di mettere fine all’esperienza del tecnico olandese sulla panchina blaugrana. La stampa catalana racconta di una riunione d’emergenza alle 4 del mattino, al rientro dal Portogallo, fra il presidente Joan Laporta, il vice Rafa Yuste, il ds Mateu Alemany ed Enric Masip, braccio destro dello stesso Laporta.
Che Koeman possa essere o meno ancora al timone del Barcellona sabato al Wanda Metropolitano, contro l’Atletico Madrid, e’ un dettaglio di poco conto: il rapporto con Laporta non e’ mai decollato e i recenti risultati, compresi i 12 punti nelle prime sei gare di campionato, non depongono a suo favore.
Ieri sera il tecnico olandese si e’ preso la responsabilita’ della sconfitta ma ha sottolineato anche di avere il sostegno della squadra, sostegno che pero’ non sara’ sufficiente a salvarlo. Koeman, insomma, e’ ai titoli di coda e la sosta per le nazionali arriva nel momento giusto per il Barcellona.
Non e’ da escludere un esonero nelle prossime ore, con una soluzione ad interim per la sfida ai colchoneros (Jordi Cruyff, Capellas o Sergi i nomi che circolano) in attesa di individuare il sostituto dell’allenatore olandese.
“Il mio futuro? Non posso dire nulla perché non so cosa ne pensa il club. La cosa non è nelle mie mani. Vedremo, alla fine il colpevole è l’allenatore”. Così Ronald Koeman, allenatore del Barcellona, dopo la sconfitta in Champions League in casa del Benfica.
La posizione dell’olandese è sempre più a rischio: per i media spagnoli, l’esonero potrebbe essere questione di ore. “Tutti conoscono il problema del Barcellona oggi”, ha proseguito il tecnico. “La squadra non è più la stessa da anni, abbiamo perso giocatori che facevano la differenza. Non sto dicendo che dobbiamo accettarlo o che non ho alcuna responsabilità, ma in partita avremmo dovuto ottenere di più dai nostri giocatori”, ha aggiunto.
Il sogno per la panchina rimane Xavi Hernandez, attualmente alla guida dell’Al Sadd in Qatar: leggenda blaugrana da calciatore, una filosofia di gioco sulla scia di Cruyff e Guardiola, l’ex centrocampista sarebbe la soluzione ideale anche se la scarsa esperienza e il legame con Font, candidato alla presidenza del Barcellona sconfitto da Laporta, potrebbero ostacolare il suo ritorno.
Piace anche Robert Martinez, ct del Belgio, e nelle ultime ore e’ spuntato anche il nome di Andrea Pirlo, disoccupato dopo la sua prima stagione da allenatore alla Juventus. L’idea stuzzica Laporta, sarebbe una scommessa alla Rijkaard o alla Guardiola, ma la mancanza di un ‘pedigree cruyffista’ suscita qualche perplessità nell’ambiente catalano.
Se e’ vero infatti che Pirlo e’ stato un grande calciatore e puo’ avere un futuro luminoso in panchina, oltre ad avere un costo accessibile in termini di ingaggio, dall’altro lato la formazione tattica italiana e le difficolta’ emerse nella sua unica stagione bianconera vengono viste come un handicap. In ballo anche i nomi di Oscar Garcia, giocatore del Barca durante l’era Cruyff e oggi allenatore del Reims, e Joachim Loew. L’ultima parola, ad ogni modo, spetterà a Laporta: il presidente sa che quella del prossimo allenatore sara’ la decisione che segnera’ il suo mandato e non vuole commettere errori.
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