L’inno d’Italia e la bandiera ammainata per salutare un giorno speciale: la Regina dei mari ha ripreso il suo cammino dopo una giornata emozionante a Castellammare di Stabia, la città che 90 anni fa la vide per la prima volta tuffarsi nelle acque del golfo.
L’Amerigo Vespucci ha compiuto 90 anni, un compleanno diverso a causa della pandemia. Nessuna visita a bordo, pochi momenti istituzionali come la consegna di una targa da parte del sindaco Gaetano Cimmino, al suo arrivo nel porto, ma sicuramente l’affetto e le emozioni di sempre.
“Abbiamo avuto un’accoglienza strepitosa a Castellammare e ci dobbiamo scusare perchè sentiamo l’affetto dei cittadini ma in questo momento di pandemia non possiamo accoglierli a bordo, speriamo che tutto cambi presto”. Ha detto il capitano di vascello Massimiliano Siragusa, nuovo comandante dell’Amerigo Vespucci, raccontando la giornata a Castellammare di Stabia della nave della Marina che celebra nel luogo in cui e’ stata costruita nel 1931, i suoi 90 anni.
Una festa senza poter salire a bordo per il covid, ma con grande affetto: “Vedere la popolazione -spiega Siragusa – che si affolla davanti alle transenne ci fa apprezzare doppiamente chi viene, sarebbe un grande piacere per noi avere gli ospiti a bordo e avvertiamo il sentimento di chi riceve l’abbraccio. La Vespucci è un simbolo dell’Italia, fa sì che ci si riconosca come cittadini e siamo ambasciatori di questo anche all’estero. Forse un aspetto positivo del periodo pandemico è però che non ci sono state tante campagne all’estero ma una presenza più vicina ai 7500 km di costa dell’Italia, sempre con emozioni, come avvenuto la notte scorsa con l’ammaina bandiera a Vico e il giro del Golfo di Napoli. Ci sono gruppi social di decine di migliaia di persone che postano foto, ne abbiamo viste tante con un grande entusiasmo che ci spinge a tenere viva la nave, nell’attesa di quando si potrà tornare a bordo con una grande festa”.
Stasera la Vespucci ha lasciato Castellammare, alle 23 per solcare di nuovo il mare verso nord: “La prossima tappa – conclude Siragusa – sarà Livorno dal 25 al 26 settembre per un evento e poi andremo al nostro porto base di La Spezia e inizieremo la pausa manutenzione di alcuni mesi, sperando che la pandemia il prossimo anno ci permetta di riabbracciare le persone a bordo”.
Per tutto il giorno centinaia di persone hanno affollato la banchina del molo di Castellammare, occhi puntati sulla tre alberi della Marina militare, foto e selfie per immortalare il momento.
“Orgogliosi di questa grande nave – dice un cittadino stabiese – la guardiamo e orgogliosi come se avessimo partecipato alla sua costruzione. Ma in fondo è così. In ogni famiglia stabiese c’è un componente che era nel cantiere e ha partecipato alla sua costruzione”.
Bellissima l’atmosfera al tramonto, quando la Vespucci si è illuminata, pian piano, mentre arrivava il crepuscolo e il cielo si colorava di rosso per il tramonto. A precedere questo momento emozionante, l’inno d’Italia che ha riecheggiato nel silenzio in cui è piombata improvvisamente tutta l’area del porto stabiese. E mentre veniva ammainata la bandiera sono esplosi gli applausi, i saluti, le emozioni. La gioia rinnovata ogni volta che la Vespucci lascia intravedere i suoi tre maestosi alberi e le vele che hanno solcato i mari di mezzo mondo.
“Ci preparavamo al giro del mondo – dice un giovane marinaio – ma il Covid ci ha fermato. Speriamo di partire l’anno prossimo”.
E mentre scende la notte è già il momento di ripartire, iniziano le manovre dei rimorchiatori, sullo sfondo le gru dei cantieri navali dai quali la regina dei mari, la nave scuola gioiello della Marina militare è uscita 90 anni fa, il 22 settembre del 1931. E il vento gonfia le vele per un nuovo viaggio nel mondo.
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