Casal di Principe. ” Le demolizioni degli immobili costruiti illegalmente sono l’unico antidoto, purtroppo assai poco utilizzato, alla realizzazione di nuove case abusive, che continua ad essere una piaga del nostro Paese, soprattutto nel Mezzogiorno. I Comuni possono, per legge, procedere all’acquisizione degli immobili abusivi a patrimonio pubblico, anche questa norma assai poco applicata, disincentivando così chi confida dell’impunità.
Le situazioni di effettivo bisogno, per cui la demolizione della casa abusiva riguarda l’unica abitazione disponibile per il nucleo familiare, come nel caso al centro della protesta del sindaco di Casal di Principe, vanno valutate caso per caso, con il supporto dei servizi sociali, in modo da garantire un alloggio, anche se momentaneo, a chi ci viveva. Non è pensabile che a fronte di una grave carenza di case popolari e di edilizia sociale per chi non può permettersi di pagare un affitto secondo i prezzi di mercato, tale da determinare lunghe graduatorie soprattutto nelle aree metropolitane, che è la vera emergenza da risolvere, chi ha deciso di violare la legge, costruendosi una casa abusiva, approfittando anche dell’inerzia delle istituzioni, acquisisca una sorta di “priorità”.
Crediamo che vadano innanzitutto affermati i diritti di chi è costretto a coabitazioni in nuclei familiari numerosi, perché non ha un alloggio, di chi semplicemente rinuncia, per le stesse ragioni, a costruirsi una vita autonoma e non pratica la scorciatoia dell’edilizia illegale, spesso in mano alle mafie.
Con queste indispensabili premesse, Legambiente si associa alla richiesta di sospendere momentaneamente l’esecuzione della sacrosanta ordinanza di demolizione dell’immobile abusivo emessa dalla magistratura, augurandosi che venga quanto prima predisposto un Piano nazionale di lotta all’abusivismo edilizio, così da affiancare al lavoro della magistratura, impegnata a ripristinare la legalità in territori dov’è stata dimenticata, quello delle Prefetture, con l’effettiva attuazione della norma sui poteri sostitutivi in caso di inerzia dei Comuni, delle amministrazioni locali maggiormente colpite dal fenomeno del mattone illegale. Senza scorciatoie e condoni più o meno mascherati.
Le norme per affrontare e risolvere questo endemico problema vanno completate e rafforzate, così come devono essere garantite sia le necessarie risorse per effettuare le demolizioni sia l’obbligo di utilizzarle da parte dei Comuni.”
In una nota congiunta Stefano Ciafani e Mariateresa Imparato rispettivamente presidente nazionale e presidente regionale di Legambiente sulle dimissioni del Sindaco di Casal di Principe in seguito alla mancata proroga richiesta alla Procura di Santa Maria Capua Vetere che ha ordinato di abbattere una casa abusiva in cui vivono 4 minori .
Articolo pubblicato il giorno 1 Settembre 2021 - 20:35