Aviditร di funzionari regionali, tangenti per appalti milionari per la depurazione: lโimprenditore Salvatore Abbate si โpenteโ e confessa la โmadreโ delle tangenti Sma.
Lo ha fatto due giorni prima dellโavvio dellโudienza preliminare del processo per tangenti, corruzione e legami con la camorra per gli appalti nella Sma (societร in house della Regione Campania che si occupa dei depuratori) che si sta celebrando dinanzi al Gip del Tribunale di Napoli. Un processo nel quale Salvatore Abbate, 53 anni di Volla, alias Totore โa cachera, ha strappato un patteggiamento di 4 anni e 10 mesi con lo sconto di un terzo.
Una confessione raccolta dai pm Ivana Fusco e Henry John Woodcock il 22 luglio scorso e trasfusa nel processo in corso.
Lโimprenditore che per circa un triennio si รจ accaparrato appalti per la manutenzione dei depuratori lo smaltimento dei fanghi della depurazione in Campania, corrompendo funzionari regionali, politici e addetti ai controlli grazie ad un sistema consolidato.ย
โAmmetto gli addebiti – ha detto dinanzi ai pm napoletani, negli uffici della Procura – ma non ho nulla a che fare con la criminalitร organizzata che anzi aborro. Ammetto che ho corrotto e che ho sbagliato ma per ignoranza e solo per lavorare, ma con la criminalitร organizzata non ho mai avuto nulla a che vedereโ.
Lโimprenditore, attualmente in carcere, ha ripercorso i rapporti con i funzionari e dirigenti della Sma, la societร in House della Regione Campania che nel 2016 รจ subentrata nella gestione del depuratore di Napoli Est.
Una gestione che secondo Abbate รจ stata la sua rovina e accusa un funzionario della Sma non imputato nel processo in corso di essere stato colui che per primo lo pose davanti alla scelta: โSe vuoi continuare a lavorare devi versare il 10% del fatturato come tangenteโ.
E allora senza mezzi termini, Abbate racconta: โIl dott. Soria, funzionario di Sma, – si legge nel verbale depositato – mi disse chiaramente che se avessi voluto continuare a lavorare come appaltatore di Sma dovevo versare il 10% del mio fatturato a titolo di tangente. Mi disse che se volevo continuare ad avere le proroghe dovevo versare a lui e al suo dirigente il 10%โ.
E il 10% in quei primi anni. Era 25-30mila euro al mese. โSono certo che quella somma veniva divisa tra Soria e Silvestro (dirigente Sma non imputato nel processo in corso, ndr). Ammetto di aver pagato tangenti per continuare a lavorareโ.
Un pagamento fisso quello che racconta Abbate: โVeniva consegnata il 2 o il 3 di ogni mese allโinterno del Depuratore di Napoli Est. Soria e Silvestro mi dicevano che in cambio mi avrebbero fatto lavorare, nel senso che mi avrebbero prorogato o non avrebbero consentito ad altri imprenditori di entrare negli appalti riguardanti Napoli Estโ.
Lโimprenditore sostiene di aver ceduto ad una sorta di โricattoโ: o paghi o non lavori con noi.
Ma quella tangente non รจ lโunico โsostegnoโ che Abbate ha versato per oleare il sistema.
Abbate parla alche di altri โaiutiโ: quello per esempio al direttore generale della Sma, Lorenzo Di Domenico, nominato dallโallora consigliere regionale di Fdi, Luciano Passariello. Entrambi sono imputati nel processo in corso.
โAlla fine del 2017 – racconta Abbate – fu nominato amministratore della Sma, Lorenzo Di Domenico che ad un certo punto si presentรฒ da me e mi chiese una tangente del 30% sul mio fatturatoโ.
Quel 30%, secondo Abbate, fu oggetto di trattativa: โAlla fine ci accordammo per la corresponsione a Di Domenico di 7mila euro di tangente, lui mi disse che sapeva della tangente a Soria e Silvestro e dunque per lavorare dovevo pagare anche a luiโ.
Abbate, inoltre, ritorna sul finanziamento alla campagna elettorale dellโallora consigliere regionale Luciano Passariello (Fdi), imputato nel processo in corso.
โDi Domenico in unโoccasione mi chiese 15 o 20mila euro in contanti e in nero da destinare alla campagna elettorale dellโonorevole Passariello. Non so dire con precisione di quali consultazioni elettorali si trattasse ma era sicuramente il 2018โ.
Nel 2018 Passariello era candidato alle elezioni politiche per il rinnovo della Camera dei deputati e oltre ad essere consigliere regionale nella legislazione del presidente Vincenzo De Luca, era anche Presidente della Commissione dโinchiesta sulle societร partecipate della Regione Campania (compresa la Sma).
Abbate sostiene di aver consegnato la somma per la campagna elettorale a Riccardi (Luigi Riccardi, allโepoca direttore dellโimpianto di depurazione di Napoli Est e Marcianise): โConsegnai la somma a Riccardi su richiesta di Di Domenicoโ.
Abbate ha poi raccontato di aver continuato a pagare tangenti fino al giorno del suo arresto nellโinchiesta che oggi lo vede imputato per associazione per delinquere e corruzione, oltre a riciclaggio e inquinamento ambientale.
Articolo pubblicato il giorno 5 Agosto 2021 - 16:54