Ci vorrà almeno un mese prima che il narcos Raffaele Imperiale sia estradato dagli Emirati Arabi all’Italia.
Ma affinché ciò avvenga dovrà filare tutto liscio nelle procedure internazionali e nei rapporti tra la Procura di Napoli e i magistrati di Dubai. Il procuratore capo della Dda di Napoli, Giovanni Melillo e il suo pool di magistrati stanno lavorando dal 4 agosto (giorno della sua cattura) a tutte le pratiche di concerto con il ministero di Grazia e Giustizia.
La notizia della cattura di Raffaele Imperiale è stata diffusa solo nel primo pomeriggio di ieri perché era stata anticipata dal sito di un giornale olandese. E’ probabile che nei prossimi giorni saranno resi noti altri particolari sull’arresto e sulle procedure di estradizione.
Per il momento si sa solo che è stato arrestato nella sua lussuosa villa di Dubai
mentre era in piscina con moglie e i 4 figli.L’accordo bilaterale con l’Italia sulle estradizioni risale a 2 anni fa e proprio basandosi su di esso il nostro ministero di Grazia e giustizia chiederà la consegna del ricercato, ma è evidente a tutti che i suoi avvocati si opporranno. La battaglia legale è appena agli inizi e promette sicuramente colpi di scena.TI POTREBBE INTERESSARE ANCHE: Dubai, la Babilonia dei miliardari italiani e dei latitanti in fuga. Niente tasse, ville faraoniche e lusso sfrenato
Raffaele Imperiale 46 anni, nativo di Castellammare di Stabia
, era al quinto posto nell’elenco dei latitanti più pericolosi d’Italia. Considerato da tempo un protagonista di massimo livello del traffico internazionale di stupefacenti e del riciclaggio di denaro, legato a doppio filo al clan Amato-Pagano e finanziatore della faida di Scampia contro i Di Lauro, e amicizie con i più noti trafficanti mondiali, in Italia deve scontare un condanna definitiva a poco più di 5 anni di carcere per traffico internazionale di droga.Sinner ironico sulla sua presenza tra le statuine dei maestri presepai di San Gregorio Armeno.… Leggi tutto
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