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Pompei: “Quer pasticciaccio brutto” de Piazza Bartolo Longo

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Il titolo di questo articolo fa il verso al bellissimo romanzo di Carlo Emilio Gadda che aveva per titolo โ€œQuer pasticciaccio brutto de Via Merulanaโ€. Da esso poi il grande regista Pietro Germi trasse il film di grande successo: โ€œUn maledetto imbroglioโ€.
Questa breve premessa ci รจ servita per dare un titolo a questo articolo che intende mettere un poโ€™ dโ€™ordine in una vicenda altrettanto ingarbugliata e complessa.
In breve: un palco per ripresa TV รจ stato montato sul selciato di sanpietrini della Piazza Bartolo Longo, davanti al Santuario. Poi lo stesso palco รจ stato smontato precipitosamente e rimontato altrettanto precipitosamente a poche decine di metri, dallโ€™altro lato della stessa Piazza Bartolo Longo, sui sanpietrini dei marciapiedi frontistanti il Palazzo De Fusco e, ahimรฉ, anche sullโ€™asfalto di un tratto di strada.
Da quel momento la strada รจ stata messa a mezzo servizio con cartelli e divieti ad efficacia alterna, con il conseguente collasso del traffico agostano nel centro Cittร  di Pompei in pieno solleone: una cosa atroce per i malcapitati residenti e per i turisti.
E ora tocca me, cronista inascoltato teorico delle Tre Pompei, sbrogliare un maledetto imbroglio!
Intanto la stampa locale si รจ divisa tra โ€œcolpevolistiโ€ e โ€œinnocentistiโ€ rispetto alle tre Pompei.
che appena pochi mesi fa si erano seduti a un tavolo di concertazione, in occasione della presentazione delle linee guida del PUC prossimo a venire.
Maโ€ฆera de maggioโ€ฆ come la Canzone.
Dagli atti emerge perรฒ che per la questione del Palco sono scesi in campo soltanto il Sindaco Lo Sapio e il Direttore Zuchtriegel, non il Vescovo Caputo. Partita a due quindi.
Noi abbiamo abbastanza sale in zucca per poter pensare che la Istituzione maggiore, almeno sul piano morale, abbia manovrato accortamente dietro le quinte, in modalitร  diplomatica, al riparo da critiche e mugugni, muovendosi come il Cavallo nel gioco degli Scacchi, E con gli zoccoli silenziati.
Insomma il Vescovo Prelato sembra avere svolto il ruolo il Convitato di pietra, lasciando quello del Giamburrasca al Direttore del parco archeologico e quello della vittima al Sindaco Lo Sapio, forse il meno colpevole dei tre in questo caso, che perรฒ agli occhi di chi lo ha votato confidando sul suo decisionismo, appariva dโ€™un tratto uno sceriffo senza stella.
Il Direttore del Parco, infatti, dopo avere ricevuto la SCIA dal Comune di Pompei – che comunicava lโ€™evento imminente della โ€œLeggerissima Estateโ€ con la realizzazione di un palco e di una torre TV di ripresa dello spettacolo โ€“ ha risposto chiedendo โ€œchiarimenti in meritoโ€ allo spettacolo temporaneo, onde rilasciare la โ€œnecessaria autorizzazioneโ€.
Come dire amico caro, palla a centro e ricomincia la partita!
A questo punto al Sindaco non restava che spostare il palco in costruzione e farlo ricostruire in altra zona piรน gradita. In pratica piรน lontano dal Santuario. Cosรฌ – con le prove dellโ€™evento praticamente iniziate – รจ arrivato il sospirato OK del parco Archeologico.
Alla fine tutto bene quindi? Una ennesima incomprensione dovuta solo alla assenza di un reale Tavolo di concertazione tra i vertici delle tre Pompei? Beh, non รจ proprio cosรฌ.
La questione vera รจ risalente e risiede nella proprietร  dellโ€™area della Piazza Bartolo Longo, la quale sarebbe diversamente rivendicata tra Comune e Santuario.
Il problema andrebbe risolto con gli atti alla mano, storici e tecnici. DEFINITIVAMENTE.

Le passate e ripetute incursioni del Parco Archeologico sulla Piazza del Santuario contro i tavolini dei bar che vi si affacciano dipendono dal fatto che si confonde il Sagrato del Santuario โ€“ ancora ben visibile e perimetrato – con lโ€™esteso selciato dei sanpietrini.
Soltanto il Sagrato perรฒ รจ antico quanto il Santuario e costituisce una sua pertinenza inviolabile, come il giardino laterale, sia sotto lโ€™aspetto paesaggistico che monumentale.
Il selciato di sanpietrini, invece, occupa in parte le antiche aree pubbliche di Valle di Pompei e il sedime della Via Regia delle Calabrie, poi SS 18. A queste area giร  pubbliche si aggiungono le aree di sedime private del fabbricato di Bartolo Longo, demolito con altri per realizzare una Piazza.. Questโ€™ultima รจ stata del tutto rifatta e riperimetrata negli anni Sessanta del Novecento. Eโ€™ cosa nota,
Tutti i Pompeiani di una certa etร  ricordano le auto in parcheggio praticamente davanti al Santuario e Taxi, carrozzelle e bancarelle schierate di fronte e intorno, su aree pubbliche.
Quindi, a nostro avviso, sul piano delle legittimitร  erano – e sono – ampiamente discutibili e rivedibili le tesi dal parco Archeologico, basate sulla monumentalitร  ultrasettantennale del Santuario e delle sue pertinenze. Con i conseguenti divieti.
A saperlo, si sarebbero risparmiati tre giorni di agonia da traffico alla Terza Pompei.
Quella viva.

Federico L.I. Federico


Articolo pubblicato il giorno 5 Agosto 2021 - 08:36


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