Pompei. Una transgender presa di mira e ferita la notte scorsa da una banda di ragazzini con una pistola a pallini di gomma.
La denuncia della vittima sui social diventa virale. Sara Lopez (18.500 followers su Instagram, 29.500 su TikTok) prima posta un video con le ferite riportate nell’aggressione avvenuta la scorsa notte, poi ringrazia per la solidarietà.
“Quanta forza mi date, una bella compagnia in questo momento della mia vita” scrive. Sulla vicenda c’è un’inchiesta da parte dei carabinieri che hanno preso visione delle immagini delle telecamere pubbliche e private presenti nella zona dell’aggressione.
A fare da cassa di risonanza alla vicenda l’associazione Pride Vesuvio Rainbow e l’attivista di Arcigay Antonello Sannino. Ricordano che “Sara avrebbe riportato lesioni, evidenti dalle immagini social, ma soprattutto ha vissuto una notte di paura e angoscia”.
Poi l’attacco: “Quanto accaduto deve farci riflettere: le donne transessuali hanno grandissime difficolta’ nell’inserimento a lavoro in una societa’ che le preferisce come fenomeni e non riconosce loro la dignita’ di persone”.
Stando a quanto sostenuto dagli attivisti Lgbt in una nota, infatti, “Sara Lopez da anni e’ costretta a lavorare come sex-worker, cosi’ come tante donne transessuali che hanno difficolta’ a trovare un lavoro per poter vivere dignitosamente”.
Dopo avere condannato “fermamente la terribile aggressione” rinnovando tutta la solidarieta’ e vicinanza a Sara e a tutte le donne transgender che ogni notte sono costrette a vivere la strada tra paure e violenze”, l’associazione Pride Vesuvio Rainbow auspica “l’immediato intervento dello Stato per individuare i responsabili di questa aggressione”.
“Sara ha raggiunto una forte popolarita’ sui social attraverso i quali non ha mai nascosto la sua condizione, eppure tra tutti i suoi followers nessuno ha mai proposto a lei un lavoro”.
Tanti gli interventi politici. Per la senatrice Pd, Monica Cirinnà “in questa dolorosa vicenda la transfobia si intreccia all’urgenza di garantire condizioni economiche, sociali e culturali per la costruzione di una vera eguaglianza per le persone LGBT+ e trans in particolare. Proprio l’obiettivo che si prefigge il ddl Zan, che per questo deve essere approvato cosi’ com’e’ al piu’ presto!”.
Sulla vicenda e’ arrivata anche la condanna di Vincenzo Ascione, sindaco di Torre Annunziata, citta’ dove risiede la vittima. Dice la vicepresidente del Consiglio regionale Loredana Raia: “Sono i casi di aggressioni e violenze come quello di Sara che mi hanno spinto a proporre la legge contro l’omotransfobia che abbiamo approvato in Consiglio. Tra le misure previste, stiamo ultimando le procedure per la nomina dell’osservatorio violenza LGBT e a settembre sara’ varata la delibera per i primi sportelli Arcobaleno”.
“Bisogna arginare questa deriva non solo offrendo adeguate tutele ma soprattutto, come nel caso di Sara, la possibilita’ di trovare un lavoro”. Questo il commento del consigliere regionale di Europa Verde, Francesco Emilio Borrelli.
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