Sarà l’inchiesta della magistratura a stabilire le cause della morte della 29enne Giulia Maccaroni trovata senza vita nel relitto incendiato di un veliero all’interno del porto di Marina di Stabia.
Era tornata ieri sera dopo due mesi di charter sulla “Morgane” alle Isole Eolie, in Sicilia, e sul suo profilo Facebook aveva pubblicato immagini incantevoli del mare attraversato, con il piccolo equipaggio della 22 metri a vela che questa notte ha preso fuoco nel porto a Castellammare di Stabia.
Giulia Maccaroni, 29enne della provincia di Roma, su quella barca ha perso la vita, durante il sonno. Dormiva sottocoperta e forse non si e’ nemmeno accorta che all’esterno le fiamme avevano cominciato a divorare parte dell’imbarcazione e a esalare i fumi da plastica, legno e resine insinuatisi nella cabina dove e’ stato trovato il suo corpo esanime.
“Nella notte siamo stati allertati per la presenza di un incendio di una barca ormeggiata nel porto turistico Marina di Stabia – spiega il Comandante della Capitaneria di Porto stabiese, Achille Selleri – Subito dopo le operazioni di spegnimento, il personale dei Vigili del Fuoco e della Guardia Costiera saliti a bordo hanno rinvenuto il corpo senza vita della giovane donna, originaria di San Vito Romano”.
Rientrata da una traversata resa difficile anche dalle condizioni del mare mosso, Giulia aveva rifiutato di rientrare a casa con gli altri membri dell’equipaggio, preferendo dormire da sola a bordo “per la stanchezza”. Con lei avevano viaggiato un cuoco e un avvocato di Napoli che aveva affittato la barca per la traversata. Avrebbe dovuto raggiungere i suoi familiari in vacanza a Sorrento. Poi, l’incendio. Sulla salma – trasferita all’obitorio del cimitero di Castellammare di Stabia in attesa di autopsia – non sono stati trovati segni ne’ di ustioni ne’ altre ferite: la donna e’ semplicemente passata dal sonno alla morte.
“Non abbiamo al momento elementi che facciano propendere per un incendio doloso – afferma il comandante Selleri
– Il relitto e’ stato sequestrato e sara’ sottoposto a verifiche tecniche per comprendere le cause dell’incendio”.“Il cuore e’ triste per il destino di questa giovane donna – commenta Giovan Battista La Mura, presidente del Porto Marina di Stabia – Gli ormeggiatori che l’hanno conosciuta erano particolarmente afflitti. Hanno lavorato tutta la notte e a loro sono andati gli elogi dei Vigili del Fuoco perche’, gia’ prima del loro arrivo, avevano cominciato a spegnere il rogo”.
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Marina di Stabia e’ un attracco dotato di un imponente sistema di videosorveglianza che ora risultera’ utile alla magistratura per analizzare come l’incendio abbia potuto innescarsi a bordo della “Morgane”, una barca che batteva bandiera inglese, ma era gestita da una societa’ di Gragnano.
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