Sul podio del salto in alto delle Olimpiadi di Tokyo 2020, Gianmarco Tamberi e Mutaz Barshim (oro ex aequo) si sono scambiati le medaglie e si sono di nuovo abbracciati. Per primo e’ stato suonato l’inno del Qatar, poi quello dell’Italia. Come Marcell Jacobs, anche Tamberi ha cantato l’inno sotto la mascherina.
“Come ci ha detto qualche giorno fa un grande campione come Gregorio Paltrinieri, in queste competizioni non conta il fisico, e’ il cuore a fare la differenza”. Lo ha detto, ai microfoni Rai, Gianmarco Tamberi pochi minuti dopo aver ricevuto la medaglia d’oro vinta nella gara del salto in alto delle Olimpiadi di Tokyo 2020.
Gimbo ha aggiunto: “Forza Greg” per la gara della 10 km di fondo che il nuotatore azzurro (argento negli 800 dopo aver superato la mononucleosi) disputera’ giovedi’ nelle acque libere di Tokyo. Tamberi ha quindi parlato del fortissimi legame con il padre allenatore.
“Ci abbiamo creduto tantissimo con papà, ieri mi sono portato il completo per la premiazione perchè ero sicuro”, ha rivelato. Quindi il campione olimpico azzurro ripercorre il percorso che lo ha portato a questo grande successo.
“Venivo dalla peggior gare della carriera con 2.20, in pochi scommettevano su di me e invece è stata una serata magica. Anche dopo Montecarlo non avevo perso la speranza, mentalmente poteva distruggere chiunque, eppure io mi sentivo bene. Ero talmente in fiducia che sarei andato avanti come un treno. Non mi sono mai scomposto, è pazzesco, anche quando in tre prima di me hanno saltato a 2.37″, ha proseguito.
Articolo pubblicato il giorno 2 Agosto 2021 - 14:18