foto di repertorio
Costiera Amalfitana.“La natura dell’opera comporta la realizzazione di interventi di rilevante impatto nel particolare ambito paesaggistico caratterizzato da una notevole naturalità. Le soluzioni progettuali non sembrano affrontare in modo efficace l’inserimento di un impianto tecnologico in un contesto pregevole e vulnerabile.”
E’ questa la sintesi della risposta del Ministero della Cultura sollecitata dall’interrogazione parlamentare dell’onorevole Anna Bilotti in merito alla realizzazione di un depuratore comprensoriale a Maiori, in Costiera amalfitana, che coinvolge anche i comuni di Atrani, Minori, Ravello, Scala e Tramonti.
L’opera, a quanto risulta dall’atto di sindacato ispettivo, inoltre, non sarebbe al momento conforme agli strumenti urbanistici previsti dalla normativa del territorio, e la sua eventuale realizzazione non potrà prescindere da una variante al Piano urbanistico territoriale con valenza Paesaggistica.
“La risposta del Ministero della Cultura conferma tutte le criticità che sosteniamo da mesi circa l’impianto di depurazione della Costiera amalfitana. L’impatto ambientale e paesaggistico dell’opera non può essere oggetto di deroghe di alcun tipo, soprattutto alla luce della tutela che l’Unesco chiede alle comunità a fronte del riconoscimento di patrimonio mondiale.
Dobbiamo entrare nell’ordine di idee – continua la deputata salernitana – che i nostri patrimoni mondiali devono essere soggetti a rigorosissime tutele sovracomunali proprio perché si tratta di interessi di conservazione che vanno oltre le esigenze delle singole amministrazioni locali”.
L’iniziativa dell’onorevole Bilotti fa eco alle attività del comitato locale «Tuteliamo la Costiera amalfitana» che ha intrapreso da tempo una battaglia per opporsi al progetto la cui esecuzione provocherebbe, inoltre, consumo di suolo, inquinamento atmosferico, alti costi di gestione.
“Continuiamo a tenere alta l’attenzione sul problema – conclude Bilotti – chiedendo la valutazione di una soluzione alternativa più sostenibile, partendo dall’ipotesi di una eventuale realizzazione di una condotta sottomarina da collegarsi al grande depuratore di Salerno, come già avviene per altri comuni della Costiera, che eviterebbe tutte le criticità riscontrate per la costruzione dell’impianto consortile”.
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