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Comune di Pompei: aperta la stagione dei veleni?

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Ormai per il Comune di Pompei si può dichiarare ufficialmente aperta la stagione dei veleni.

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Erano mesi che la Consigliera comunale di “Maggioranza”(?) De Angelis, sparava cannonate ad alzo zero e palle incatenate contro l’Amministrazione, senza dichiararsi fuori maggioranza, salvo votare contro ogni qual volta aveva l’occasione.
Poche volte in verità, perché la maggioranza, con evidente soddisfazione del capo dell’opposizione Di Casola, si è trovata più volte a operare in assenza della De Angelis durante non pochi dei consigli comunali tenutisi con la attuale Amministrazione Lo Sapio.

Tant’è che sulla consigliera De Angelis pende ora una sanzione, peraltro prevista per legge – ma attivata come una bomba a tempo – per tre assenze consecutive “ingiustificate” in altrettanti consigli comunali.
Il ricorso a questo meccanismo punitivo nei confronti dei consiglieri Comunali “assenteisti” rimane però raro e a Pompei è stato usato in rarissime altre occasioni.
E’ in genere un segnale di maggioranze instabili che – attraverso l’esclusione di un consigliere “assenteista” dall’assise comunale – intendono procurarsi solidità, con il “primo tra i non eletti” al termine della campagna elettorale.

Nel caso di Pompei il subentrante dovrebbe poi essere un ex consigliere comunale, trombato alle elezioni pur avendo riscosso un discreto numero di consensi personali, che in passato lo hanno reso libero di “fare la fronda” e a volte la spola tra maggioranza e opposizione.

Il lettore avrà capito che stiamo evitando di fare nomi per una precisa scelta di correttezza di informazione, trattandosi per lo più di atti già ormai in mano alla Magistratura.Ovviamente, non potevamo non citare il Sindaco e suoi due maggiori oppositori: Di Casola e De Angelis.

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Tornando ai veleni con la “V” maiuscola, segnaliamo – tra quelli attivati dalla De Angelis, ma capaci di sviluppi autonomi – una denuncia di un tecnico, ingegnere componente della Commissione Paesaggistica che, amplificando la propria difficoltà nei rapporti con un Dirigente Tecnico del Comune, ha a sua volta sparato a raffica una denuncia.

Essa è stata inviata circolarmente a tutti i possibili uffici competenti, compresi Procura di Torre Annunziata, Prefettura di Napoli, Carabinieri e Soprintendenza competente. Vi si fa riferimento a una pratica urbanistica riconducibile al Presidente del Consiglio Comunale, anzi a un suo familiare defunto.

A questo punto la Maggioranza consiliare è scesa solidalmente in campo accanto al Presidente per difenderlo da attacchi considerati smisurati anche perché rivolti ai vivi attraverso i morti. Insomma velenosi oltre ogni limite sopportabile.
Il Presidente ha raccolto intorno a sé tutta la solidarietà espressagli dalla Maggioranza, senza quella della consigliera De Angelis, a sua volta destinataria di solidarietà diffusa delle forse consiliari di opposizione. Una posizione di distinguo è emersa comunque da parte del consigliere Del Regno che ha rilasciato una dichiarazione personale in una certa misura autonoma rispetto alla marea montante.

Siamo ormai al “calor rosso”. Qualcosa dovrà succedere per forza di cose.
Staremo dunque a vedere le prossime mosse dell’Amministrazione Lo Sapio, che intanto è corsa ai ripari promuovendo la costituzione di una sorta di Osservatorio sulla Legalità affidato a un generale dei carabinieri.

Forse questa è una prima risposta alla evidente insoddisfazione dei cittadini di fronte alla scadente qualità dei lavori in corso nella Via Lepanto?
Quei lavori sono stati finanziati e appaltati dalla Regione, presentati dal Presidente De Luca in persona, ma diretti e controllati da personale tecnico comunale o incaricato dal Comune, che non ne ha quindi soltanto una responsabilità oggettiva.
Intanto, sono in scadenza importanti termini per la presentazione di proposte e indirizzi per il PUC, che l’Amministrazione Lo Sapio ha innescato, sottoponendone il Preliminare anche al Parco Archeologico e al Santuario Pontificio.

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Sono due realtà immanenti nella realtà pompeiana, incistate profondamente nel territorio comunale di Pompei di cui costituiscono poco meno del dieci per cento in termini di estensione territoriale. Una tale entità territoriale complessiva risulta assolutamente non trascurabile, checché ne dicano i tardolibertari e i radical chic dell’ultima ora.

In questo clima infuocato, non soltanto dal sole di Agosto, il rischio di ritardi negli adempimenti esiste. La pena è il commissariamento del PUC. Pompei ha bisogno del PUC. Come ha bisogno di un vero HUB turistico, non farlocco. Lo deve ai tanti imprenditori, grandi e piccoli, che stanno rilanciando la Città, facendone una meta della gastronomia vesuviana, nonostante la crisi Covid.

Occorre però rilanciare anche il Progetto EAV, ormai famoso per tutti, ma famigerato per una minoranza indomita e sparuta. Esso è necessario. Anche se esso é frutto, con i suoi limiti, della malapolitica pompeiana degli ultimi venti anni, che ha consegnato Palazzo De Fusco ai Commissari tante volte. Troppe volte.
La realizzazione dei sottopassi carrabili libererà il centro storico soffocato dal traffico ogni giorno, rilanciando le direttrici verso l’entroterra vesuviano e campano e accessi diversi all’area archeologica. Inoltre la quota dei sottopassi non sarebbe ostativa se, in futuro, si volesse/potesse interrare il tracciato ferroviario EAV, ex Circum, a quota inferiore al paleosuolo romano, come ogni attenta valutazione archeologica e paesaggistica impone.

Perché, dunque, non si dà inizio ai Lavori della Casa Borrelli, con una consegna urgente, consentita in casi simili dalla Legge, visto che l’edificio non è certo rimasto impaniato negli errori di notifica degli espropri connessi al Progetto EAV? L’assenso della Proprietà, che è lo stesso Comune di Pompei, lo consentirebbe. E allora?

Federico L.I. Federico


Articolo pubblicato il giorno 25 Agosto 2021 - 18:11


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