Comunali a Napoli: sfida anche tra professionisti della comunicazione. Da una parte guru e agenzie, dall’altra singoli professionisti e persone di assoluta fiducia.
Strategie tradizionali e old-style contro modelli basati principalmente sui social. La sfida per la poltrona a di sindaco di Napoli passa anche attraverso la comunicazione, da anni un aspetto imprescindibile anche in politica. Dopo alcune correzioni in corso d’opera e avvicendamenti nella cabina di comando, i quattro candidati hanno un team pronto per la volata finale, con l’auspicio che questo possa risultare un valore aggiunto nell’esito della campagna elettorale.
Nella prima fase, che si è chiusa con la pausa estiva, i due principali sfidanti, Gaetano Manfredi e Catello Maresca, hanno fatto delle modifiche rispetto all’assetto iniziale. L’ex ministro del Conte bis, sostenuto da Pd e M5s, era partito affidandosi a Daniel Fishman, noto per il cambio di look consigliato a Stefano Bonaccini, con gli occhiali a goccia e la barba lunga da hipster. Per avvicinare la figura del ‘professore’ Manfredi ai cittadini, invece, l’operazione e’ stata inversa: via gli occhiali e la giacca sui primi manifesti, dove campeggia lo slogan ‘Ricomincio da me’, parafrasando il celebre film di Massimo Troisi.
L’accordo iniziale era di elaborare la strategia di inizio campagna elettorale, i primi manifesti e il logo della lista. Esaurito questo compito, il lavoro di Fishman e della società Consenso è finito, tra apprezzamenti e critiche. Alcuni non hanno gradito il verde usato per la cartellonistica, che richiama lo storico colore della Lega, ma anche l’idea di snaturare l’immagine dell’ex rettore della Federico II. Ora il pallino è in mano allo staff napoletano, che si occupa dell’ufficio stampa, guidato dal portavoce Carlo Porcaro, affiancato da una societa’ di comunicazione romana per i social.
Un cambiamento c’è stato anche nella strategia, perche’ ora si punta a valorizzare gli aspetti personali e professionali del candidato, anche con post e video e con il contributo di testimonial della società civile, che aderiscono al progetto
La comunicazione di Catello Maresca vede un punto di svolta a metà luglio, subito dopo l’ufficializzazione del sostegno da parte dei partiti del centrodestra. All’uscita del giornalista Paolo Chiariello, che coordinava l’ufficio stampa, è seguito l’arrivo della società di comunicazione romana Bepop, che ha nel suo portfolio clienti principalmente esponenti e realta’ del centrodestra. Alle ultime Regionali in Campania, infatti, ha lavorato per la Lega.
L’idea e’ di valorizzare appieno il lavoro svolto da Maresca come magistrato, puntando sui temi della legalità e della sicurezza, ma anche sull’istruzione, esaltando l’esperienza dell’associazione Arti e Mestieri, promossa dallo stesso Maresca per recuperare la tradizionale manifattura partenopea e avviare al lavoro giovani provenienti da realtà disagiate.
Le principali novità arrivano dai social, dove oltre a rimarcare l’impegno civico del candidato, si dà spazio ad alcuni momenti piu’ ‘intimi’, come le occasioni di svago con la famiglia e il cane Lupin, ma anche ad alcuni meme e grafiche accostati a post critici nei confronti di Manfredi. Un approccio che, a tratti, richiama quello tipico di Salvini.
Niente guru o agenzie per gli altri due candidati in campo, Alessandra Clemente e Antonio Bassolino, che scelgono una comunicazione più ‘home made’. L’ormai ex assessore della Giunta de Magistris si affida a uno staff di sei persone tra ufficio stampa, social media manager, grafico e responsabile del sito internet. Le principali linee di azione sono improntate a esaltare la figura della candidata, l’esperienza accumulata negli ultimi otto anni, la conoscenza della macchina amministrativa e la distanza da partiti e ‘apparati di potere’. Si punta inoltre a valorizzare l’unico profilo femminile in campo e la giovane eta’ rispetto agli avversari, che proiettano Clemente come riferimento della città anche nei prossimi decenni, con un’attenzione particolare alle problematiche maggiormente sentite dalle nuove generazioni.
Lo staff di Bassolino è formato da persone di assoluta fiducia, tra cui i ‘compagni’ che lo hanno affiancato negli anni del Pci e durante la lunga esperienza amministrativa come sindaco e ‘governatore’, con alcuni innesti di giovani che hanno deciso di contribuire alla sua sfida. Bassolino usa Twitter con grande disinvoltura e, anche dai social, emerge chiaramente la sua idea di campagna elettorale ‘old-style’, basata sul contatto umano e la forte presenza sul territorio. Sulla pagina Facebook e sul profilo privato si dà conto degli incontri nei quartieri e dei comizi, una pratica rispolverata dall’ex primo cittadino cui si sono adattati una volta Maresca e Manfredi. Un tratto che lo differenzia dagli sfidanti è il racconto, quasi quotidiano, delle conversazioni avute con i cittadini durante le sue passeggiate o le corsette, una delle sue grandi passioni. L’ultimo incontro è con l’ex maestro di tennis, che lo riconosce e lo saluta. I due parlano della difficoltà di questa “battaglia”, ma Bassolino rimarca di essere impegnato con “tutte le forze”, passo dopo passo, che e’ anche il suo slogan di 4 elezioni, ripetuto come un mantra dall’inizio della campagna elettorale.
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