140 anni di storia ed una riconoscibilità a livello internazionale: oltre 350 ricette di cioccolato, 90 gusti di gelato e la presenza del brand in più di 70 paesi e città chiave come Hong Kong, Tokyo, Berlino, Shangai, Londra, Dubai e New York, dove tra l’altro, c’è la più grande cascata di cioccolato! Insomma, la bontà del cioccolato artigianale Venchi ha raggiunto ogni parte del mondo. Ma com’è iniziata la storia?
Era il lontano 1878, quando Silvano Venchi, un ventenne torinese amante del cioccolato iniziò a fare i primi esperimenti nel suo appartamento e poi in un piccolo locale nel Borgo degli Artisti. Dopo vari tentativi nacquero le Nougatine, bon bon di nocciole piemontesi tritate e caramellate ricoperte di cioccolato extra fondente, che battezzò la nascita della cioccolateria Venchi Spa. Da lì in poi iniziò a combinare, con passione, meticolosità e coraggio di sperimentare, i vari ingredienti che lo hanno portato a creare la propria versione dei cioccolatini più famosi che conosciamo oggi, tra cui il simbolo del Piemonte: il gianduiotto, disponibile sullo store https://it.venchi.com/root/cioccolatini/gianduiotto/5637163365.c in vari formati e varianti.
Punti Chiave Articolo
L’antica ricetta del gianduiotto Venchi risale al 1878, con il suo inconfondibile sapore e profumo intenso grazie al 33% di nocciole del Piemonte IGP. Ma oggi nello store questo tripudio di bontà si declina nelle varianti fondente puro e fondente ripieno, oltre che in confezioni regalo o da condividere in buona (anzi golosa) compagnia.
Sullo store online, infatti, è possibile acquistare una scatola regalo con cioccolatini gianduiotti assortiti in diversi colori e pesi: arancione da 100 g, petrolio da 107 g, gemme da 107 g. Per chi, invece, voglia fare la scorta per gustarli da soli o con altri, sono disponibili le buste da 1 kg: gianduiotti antica ricetta, gianduiotti extra fondenti, gianduiotti gianduia o gianduiotti Chocolight.
Insomma, uno per ogni gusto. Una volta assaggiati, sarà impossibile resistere alla tentazione di mangiarne ancora uno e poi un altro ancora… si sciolgono in bocca!
Ma da dove deriva il curioso nome di “gianduiotto”? La sua fama come cioccolatino ovviamente lo precede, eppure bisogna fare un salto nella storia della gastronomia torinese per ricostruirne le origini. Si narra che nel 1865, in occasione dei festeggiamenti carnevaleschi, la maschera torinese Gianduja distribuì per le strade della città queste piccole petite dorate preparate solo con burro di cacao, zucchero, cacao, nocciole tostate e macinate. I deliziosi cioccolatini conquistarono il palato di tutti e ben presto entrarono di diritto tra le migliori delizie della tradizione torinese, tanto che la sua notorietà oggi ha ormai oltrepassato i confini.
Ed ora, grazie alle nuove e gustose varianti proposte da Venchi (come la variante “dark” che coniuga il fondente alle nocciole), non ci saranno più scuse per non lasciarsi tentare, da soli o in buona compagnia. Allora fatevi avanti e assaporate la bontà di un gianduiotto prodotto secondo metodo artigianale!
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