E’ terminata nella tarda serata di ieri l’operazione di recupero del minibus precipitato a ridosso di un lido di Marina Grande a Capri, il 22 luglio scorso.
Il mezzo e’ stato rimosso dalla scarpata in cui era rimasto incastrato con due gru manovrare dai vigili del fuoco. Ma le operazioni di rimozione come previsto non sono state facili tanto è vero che ad un certo punto il bus ha rischiato di scivolare di nuovo.
Un cavo ha pero’ ceduto e il minibus del peso di 4 tonnellate e’ mezzo e’ rotolato per alcuni metri. E’ stato poi recuperato, non senza essere rimasto ulteriormente danneggiato nel pianale che si e’ staccato, e sollevato con l’altra gru, per essere sistemato a bordo strada.La rimozione è stata trasmessa in diretta dalla pagina facebook Capri Spettacoli.
Alla fine il bus è stato trainato verso il bordo della strada dalla quale era precipitato, provocando la morte dell’autista Emanuele Melillo, 30 anni di Napoli dipendente precario dell’Atc, l’azienda di trasporto locale, e il ferimento di altri 28 passeggeri.
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Stamane sono iniziate le operazioni per trasferirlo in un deposito giudiziario ad Afragola per essere sottoposto a perizia da parte del consulente tecnico nominato dalla procura della repubblica di Napoli, l’ingegnere Alessandro Lima, che nel 2013 si occupo’ per la procura di Avellino di ricostruire la dinamica di un altro incidente con un autobus, che pero’ provoco’, precipitando dal viadotto autostradale Acqualonga della A16, 40 vittime.
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Anche in questo caso il perito dovra’ valutare lo stato di efficienza del mezzo e delle misure di contenimento della strada. Sembra ormai escluso che a provocare l’incidente sia stato un malore dell’autista, morto invece per le gravi ferite riportate, come ha stabilito l’autopsia.
Articolo pubblicato il giorno 10 Agosto 2021 - 13:07