Al padre serve una trasfusione ma le figlie ‘no vax’ sono irremovibili. Non vogliono per il loro genitore il sangue di una persona vaccinata per Covid-19 e la trasfusione non si fa.
E’ accaduto qualche giorno fa in ospedale a Rimini, tra lo sconcerto del personale sanitario che pure aveva provato a fornire spiegazioni e rassicurazioni. Una notizia “sconcertante” per i vertici del Centro Nazionale Sangue. Quel che e’ accaduto e’ stato segnalato dall’edizione bolognese di Repubblica.
Giovedi’ scorso all’Infermi di Rimini due donne si sarebbero opposte a far fare una trasfusione di sangue al loro padre, ultranovantenne, che era ricoverato. Si sono rifiutate, secondo quanto riferito dal personale sanitario, perche’ pretendevano di sapere prima se il sangue provenisse da un donatore vaccinato contro il coronavirus. Temevano che sarebbe stato iniettato l’Rna, la molecola alla base dei vaccini piu’ comuni usati in questo periodo, Moderna e Pfizer.
A nulla sono valse le spiegazioni del personale. Tra l’altro le donazioni sono anonime. Le due non hanno acconsentito alla trasfusione che, nel caso specifico, almeno non era una terapia salvavita ma parte di un percorso terapeutico per accelerare la ripresa del paziente.
“La notizia e’ sconcertante – commenta Vincenzo De Angelis, direttore del Centro Nazionale Sangue – Sostenere teorie che mettono in dubbio la sicurezza delle trasfusioni, oltretutto in un periodo in cui si registrano carenze di sangue, e’ pericoloso, potrebbe allontanare dalla donazione persone che invece sarebbero interessate. Ribadisco, come abbiamo sempre sostenuto, che il sangue dei vaccinati e’ esattamente identico a quello dei non vaccinati. Si puo’ donare, e ovviamente ricevere, in completa sicurezza”.
“Un caso abbastanza estremo”, ha spiegato al quotidiano Rino Biguzzi, medico e coordinatore del comitato Programma ‘sangue plasma’ della Ausl Romagna. “Il percorso della donazione di sangue e’ sorvegliato a livello locale e nazionale. Ed e’ sicuro”, sottolinea Biguzzi. “La donazione di sangue e’ anonima, gratuita, volontaria, sicura. Questi sono i presupposti. E c’e’ la massima tutela della riservatezza”.
Tra l’altro, specifica, “quella richiesta di informazioni non era supportata da evidenze scientifiche” in quanto “non c’e’ alcuna evidenza che con la trasfusione ci possa essere la diffusione del SarsCov-2. Non si trasmette il virus attraverso una trasfusione”. E non si trasmette nemmeno l’Rna: “Il sangue subisce una lavorazione, una minima quantita’ di plasma e’ presente, ma questo aspetto riguarda decine di vaccinazioni. Non fa la differenza”. Insomma con il sangue di un vaccinato, non si e’ vaccinati.
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