Violenze in carcere, scarcerato l’agente arrestato per errore: era stato identificato dai detenuti ma non era in servizio il 5 e 6 aprile 2020.
Il Gip Sergio Enea scarcera Giuliano Zullo, l’agente destinatario di una misura cautelare ai domiciliari per le violenze perpetrate nel carcere di Santa Maria Capua Vetere il 5 e 6 aprile 2020.
E’ il risvolto della medaglia di un’inchiesta che continua a far discutere e per la quale sono state colpite da misure cautelari 52 agenti della Polizia penitenziaria. Il numero ora scende a 50, nei giorni scorsi รจ stato infatti scarcerato anche Angelo Bruno, finito in carcere. Il Gip ha scarcerato – perchรจ vittima di un errore di identificazione – Giuliano Zullo. Ad accusarlo, riconoscendolo nelle immagini video, alcuni detenuti. Ma Zullo, addetto ai colloqui nel carcere sammaritano in quei giorni non era al lavoro. Sono riusciti a dimostrarlo i suoi avvocati Giuseppe Stellato ed Ernesto De Angelis, nel corso dell’interrogatorio di garanzia di lunedรฌ scorso, presentando i fogli di presenza al lavoro dell’agente indagato dai quali si evince che non era in servizio il 5 e il 6 aprile perchรจ di riposo.ย L’agente, infatti, รจ impiegato all’ufficio colloqui con i detenuti, dove presta servizio dal martedรฌ al sabato.
Violenze in carcere, libero l’agente arrestato per errore
Ieri, dunque, รจ arrivato l’ordine di scarcerazione e Zullo, detenuto ai domiciliari per sette giorni puรฒ finalmente parlare: “Sono un dipendente statale e sono stato trattato come un delinquente pur essendo innocente, sono ancora sotto choc, infangato dai detenuti dopo avere ricevuto sei encomi, e come se non bastasse, ho subรฌto anche una serie di minacce su Facebook”.
Il gip ha riconosciuto che l’agente รจ vittima di un errore di persona. “Questa vicenda non ha colpito solo me, ma anche la mia famiglia e i miei figli, uno dei quali sta per diventare prete. Pensi che a causa degli arresti non ha potuto neppure festeggiare questo momento cosรฌ importante per lui e per noi”.
L’agente, sospeso dal servizio dal Dap come i suoi colleghi indagati, dovrร ora verificare quando potrร tornare al lavoro. Zullo, sposato e con tre figli, vuole rientrare in servizio.
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Gli avvocati non escludono che i detenuti possano essersi vendicati di Zullo il quale, lavorando all’ufficio colloqui, รจ riuscito a sventare l’introduzione nel carcere di droga e cellulari, nascosti nei pacchi destinati ai detenuti. Ma questa รจ solo un’ipotesi. Sulla scarcerazione, la seconda in pochi giorni dopo quella dell’agente Angelo Bruno, interviene il segretario regionale del sindacato della polizia penitenziaria Uspp Ciro Auricchio: “Questo episodio – afferma il sindacalista – dimostra quanto siano deleterie le violazioni della privacy quando le indagini sono ancora nella fase preliminare. Il collega e la sua famiglia hanno vissuto ingiustamente dieci giorni di inferno”.
Intanto ieri si รจ svolto anche un incontro tra i sindacati di categoria della Polizia penitenziaria con la ministra della Giustizia, Marta Cartabia, nel quale i sindacalisti hanno chiesto una riforma complessiva sull’organizzazione del sistema penitenziario. “Abbiamo ribadito alla Ministra che quanto accaduto nel carcere di Santa Maria Capua Vetere nell’aprile dello scorso anno รจ inaccettabile e incompatibile con la Costituzione, la dignita’ delle persone detenute e offendono ogni agente della Polizia Penitenziaria che svolge correttamente il proprio lavoro. Ora bisogna intervenire sull’organizzazione complessiva del sistema penitenziario: ci aspettiamo da chi ha la responsabilitร politica del settore provvedimenti concreti, efficaci e duraturi nel tempo, non semplici dichiarazioni di circostanza”. Questo il commento delle Fp Cgil al termine dell’incontro con la ministra della Giustizia, Marta Cartabia, dopo i fatti di Santa Maria Capua Vetere. “Da troppi anni – prosegue il sindacato – il sistema carcerario italiano soffre di condizioni tali che ne impediscono di svolgere la funzione costituzionalmente prevista, mortificando la dignita’ di chi vi e’ detenuto e di chi vi opera. Cgil e Funzione Pubblica Cgil da tempo hanno presentato proposte per riformare il sistema penitenziario, chiedendo l’apertura di un confronto. Proposte che abbiamo avanzato anche alla Ministra Cartabia e al sottosegretario Sisto, ma senza che ci fosse un seguito. Riteniamo, oggi piรน che mai, necessario che la Ministra si faccia promotrice di un doppio livello di confronto: con le parti sociali e la societa’ civile, per affrontare il tema di una effettiva capacita’ di risposta al mandato costituzionale e per favorire maggiore integrazione tra il dentro e il fuori le mura”.
Articolo pubblicato il giorno 8 Luglio 2021 - 16:20