Continua a tenere banco il problema dei vaccini a Napoli. O meglio dei tanti che non si sono presentati nonostante si fossero iscritti sulla piattaforma.”Se una donna mi dice che non e’ venuta perche’ non ha visto l’sms, non si sentiva bene, non era convinta, ma vuole farlo, diamo subito la convocazione alla stazione marittima per giovedi’ o anche al suo distretto sanitario se e’ piu’ comodo. Ma se alla fine dicono che non vogliono farlo io smetto di convocarli fino a quando non ce lo chiederanno loro”.
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Ciro Verdoliva, il direttore generale dell’Asl Napoli 1, ora chiede risposte chiare, nette, definite per dare un ordine alla campagna vaccinale, per smettere di convocare duemila persone e vaccinarne duecento, per capire come sfruttare davvero i centri vaccinali, per questo da oggi ha fatto partire un call center che chiama al telefono chi e’ stato convocato anche tre, quattro volte dopo aver fatto l’adesione e non si e’ mai presentato.
Ad oggi su 839.647 residenti l’Asl Na1 conta 535.152 adesioni e 304.495 cittadini che non si sono mai segnalati sul sito dell’Asl per avere la dose. L’obiettivo pero’ non sono subito loro ma i 24.026 che hanno fatto l’adesione ma non si sono ancora presentati alla prima dose, che infatti a Napoli ormai si fa pochissimo.
“Ora – ha spiegato Verdoliva – cerchiamo di recuperare una per una le persone, abbiamo capillarmente distribuito i vaccini tra i distretti, medici di medicina di base e le farmacie. Se pero’ al telefono dopo che proviamo a convincerli ci confermano il loro no metto una x, diventa un rifiuto. Quando verranno da noi e ci diranno che hanno cambiato idea togliamo il flag e ricominciamo a convocarli”.
Attualmente a Napoli il 67% dei cittadini ha fatto anche la seconda dose, l’obiettivo per l’immunita’ di gregge cittadina e’ il 75% e l’Asl ci sta provando ad ogni costo. “Al termine di questi giorni di telefonate – spiega Verdoliva – preparero’ una relazione con i dati e la mandiamo all’Unita’ di crisi della Regione, e all’Unita’ Regionale di Tutela della Salute, poi loro se vorranno lo gireranno al ministero, ma il mio riferimento resta la Regione”.
Sono 4 gli operatori alla ricerca delle motivazioni del no al vaccino e di un modo per convincere i ‘renitenti’ a cambiare idea. E’ questo il nuovo tentativo dell’Asl Napoli 1, partito ieri mattina in un call center dove viene contattato chi aveva fatto l’adesione, poi e’ stato convocato anche tre, quattro volte, ma non si e’ mai presentato. “Ho paura – risponde una delle donne chiamate – avevo fatto l’adesione ma poi sui social network ho letto tante cose sui vaccini e non mi fido. Io poi ho piu’ di 60 anni e dovrei fare Astrazeneca, quindi mi fido ancora di meno”.
Dall’altra parte gli operatori ascoltano, provano a convincere gli interlocutori, propongono Pfizer: “Non so, ci penso, parlero’ con il mio medico, richiamatemi”, replica la signora. La risposta sulla paura da social network e’ la piu’ frequente, anche da persone tra i 50 e i 70 anni che evidentemente sul web vanno per informarsi.
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