“La decisione dei commissari di dichiarare il dissesto finanziario per la Città di Sant’Antimo è una decisione, di fatto, solo “politica” (per le enormi conseguenze sulla città), ma viene fatta passare come una ineluttabile “conseguenza tecnico-contabile. Si poteva e si doveva evitare di scaricare sui cittadini di Sant’Antimo decenni di cattiva gestione delle casse comunali”, ha dichiarato Aurelio Russo, ex Sindaco Pd di Sant’Antimo. Non è possibile dichiarare dissesto per i 5 milioni di euro di pignoramento,(?) derivati dai debiti contratti dal Consiglio Comunale, a favore di società terze che non offrivano alcun tipo di garanzie.
“La corte dei conti che fine ha fatto? – si interroga Russo – Perché non interviene sui responsabili di queste scelte scellerate fatte a suo tempo dal consiglio comunale? Mutui senza garanzie fideiussorie ed estensioni di mutui non pagati dal concessionario, con ulteriori garanzie senza fideiussioni a copertura! I responsabili hanno nomi e cognomi e la maggioranza di essi già soggiace a misure cautelari e processi per azione della DDA. Responsabilità contabili e forse penali che andranno ulteriormente investigate.”
I Partiti, i comitati e le Associazioni sono stati escluse dai commissari da ogni possibilità di discussione in totale disprezzo delle norme (comma 5 art. 145). Una sola riunione dopo 18 mesi di insediamento, una farsa finita con solo delle comunicazioni senza possibilità di confronto (questa non è democrazia!).
La Politica, quella con la P maiuscola, seppe dire no quando quandop l’amministrazione da me guidata si trovò nelle medesime condizioni. Disse no per evitare il blocco delle assunzioni che quella scelta avrebbe comportato e della impossibilità di accedere a finanziamenti europei e regionali di qualunque genere (o quasi).
Fu una scelta contrastata (non condivisa da quasi tutti i tecnici, né dai revisori dei Conti); ma una scelta politica alla quale seguì il recupero di un vecchio concorso e l’assunzione 5 sei vigili urbani oltre dell’adesione al concorsone regionale, con 11 giovani che per 10 mesi (a partire dal 2020) si sono formati nel nostro comune e che “sarebbero stati assunti” nei mesi successivi.
Sant’Antimo è stata liberata dallo Stato (dalla DDA con 60 arresti e 108 richieste di condanna. Solo per i gli imputati minori sono stati chiesti 150 anni di carcere e la notizia e di ieri) – conclude Russo – ma lo stesso Stato farà ricadere sui cittadini anni di incuria e malgoverno. Ce ne accorgeremo nei prossimi mesi, nei prossimi anni e dovremo dire grazie solo alla sospensione della politica in questa città e al lavoro dei commissari lontani anni luce dalle esigenze, dai bisogni dei cittadini”.
Articolo pubblicato il giorno 22 Luglio 2021 - 10:52 / di Cronache della Campania