A distanza di due anni dalla prima sottoscrizione, si rinnova il protocollo di intesa tra il Parco archeologico di Pompei e la Procura della Repubblica di Torre Annunziata, finalizzato al contrasto del fenomeno criminale di saccheggio dei siti archeologici e di traffico dei reperti e opere dโarte, a riprova della riuscita sinergia tra i due enti.
Punti Chiave Articolo
Lโaccordo iniziale fu firmato nel 2019 e nel corso di questi due anni ha visto unโintensa collaborazione tra le due Istituzioni impegnate – tra i vari interventi- in particolare nellโarea di Civita Giuliana, dove unโoperazione congiunta ha portato allโarresto dellโattivitร clandestina di tombaroli che operavano nellโarea di una antica villa suburbana (fuori le mura della cittร antica), determinando al contempo straordinarie scoperte scientifiche.
Rinnovandosi, il protocollo si conferma quale modello pilota nel contrasto alle attivitร illecite che investono il patrimonio archeologico e artistico.
Mercoledรฌ 28 luglio presso la Procura della Repubblica del Tribunale di Torre Annunziata, il Procuratore F.F, Nunzio Fragliasso e il Direttore Generale Gabriel Zuchtriegel hanno firmato la proroga dellโaccordo per altri 2 anni.
โQuesto protocollo conferma che, laddove le Istituzioni collaborano ad obiettivi comuni, si possono raggiungere risultati incredibili, in termini di legalitร e di tutela, come nel caso dellโesperienza di Civita Giuliana. โ dichiara il Direttore Generale Zuchtriegel – In questo si deve dar merito alla lungimiranza del Direttore Osanna che ha saputo cogliere lโopportunitร , assieme alla Procura, di trasformare un mirato intervento in uno strumento modello da riproporre in diverse situazioni, formalizzando le buone prassi operative messe in campo.โ
โLa tutela dellโimmenso patrimonio storico, artistico, archeologico e culturale presente nel circondario di propria competenza costituisce una delle prioritร dellโazione della Procura della Repubblica di Torre Annunziata โ sottolinea il Procuratore della Repubblica Fragliasso – Lโimpegno di questo Ufficio in tal senso sarร costante anche nei prossimi anni, nel segno della continuitร con lโazione avviata unitamente al professore Osanna. In questo contesto si colloca il rinnovo odierno del protocollo sottoscritto nel 2019 da questa Procura con il Parco Archeologico di Pompei, che rappresenta un vero e proprio accordo โpilotaโ nel campo della sinergia tra le Istituzioni per la salvaguardia del patrimonio archeologico nazionale e che si รจ rivelato uno strumento formidabile per restituire alla collettivitร reperti e testimonianze di eccezionale valore storico e culturale.โ
Il rinnovato protocollo conserva i vari punti e gli impegni reciproci, del Parco e della Procura, alla base del primo accordo.
Il territorio di competenza del Parco Archeologico di Pompei, in particolare lโarea suburbana dove sono presenti vari insediamenti (tra cui alcune ville e necropoli), la cui tutela รจ anche tra gli obiettivi di natura giurisdizionale della Procura, รจ stato interessato negli anni da diversi episodi di danneggiamento e di furto.
Scopo del protocollo รจ di continuare a mantenere un costante e rapido canale di scambio di informazioni e notizie oltre allโattuazione di procedure condivise – ormai avviate – nel rispetto delle reciproche attribuzioni e competenze, al fine di interrompere lโazione criminale e arrestare la spoliazione di siti archeologici, spesso reiterata, scongiurandone la prosecuzione.
Tra i principali punti dellโaccordo:
la Procura si impegna a trasmettere tempestivamente e formalmente al Parco tute le notizie in proprio possesso relative ad attivitร clandestine nelle aree di competenza ed eventualmente a richiedere la realizzazione di saggi archeologici o vere e proprie attivitร di scavo. Sul cantiere sarร autorizzata la presenza di ufficiali della Polizia Giudiziaria autorizzati a ispezionare tunnel e cunicoli, a sequestrare gli oggetti e strumenti di reato, oltre che a prendere visione dei reperti rinvenuti, che saranno affidati in custodia al Parco.
Il Parco, per sua parte, si impegna ad attivare in caso di richiesta, procedure urgenti per avviare i relativi scavi, nellโarea di interesse investigativo. Le attivitร di scavo, oltre a garantire il rispetto di tutti gli standard di intervento scientifico, contribuiranno a fornire tutti gli elementi di prova di attivitร illecite, utili alle indagini.
Dovrร fornire, inoltre, periodicamente una carta archeologica aggiornata del territorio di pertinenza, con indicazione delle aree dโinteresse non esplorate e suddivise per tipologia (necropoli, ville suburbane, monumenti infrastrutturali ecc), eventuali scavi legalmente condotti e re-interrati, o anche scavi clandestini precedenti, di cui si abbia avuto notizia.
E ancora il Parco si impegna a fornire un dettagliato elenco dei beni trafugati, anche quelli che attraverso varie fonti risultino attualmente esportati in territorio estero, al fine di consentire una visione complessiva e aggiornata del fenomeno e poter meglio orientare le azioni investigative.
La validitร del protocollo รจ di altri due anni, con ulteriore possibilitร di rinnovo.
Articolo pubblicato il giorno 28 Luglio 2021 - 16:41