“Con la pandemia abbiamo dovuto registrare un forte calo degli incassi derivanti dai biglietti, una percentuale negativa che si aggira sull’80%. Per fortuna lo Stato italiano ci aiuta, e abbiamo anche qualche avanzo di amministrazione, risultato di precedenti anni di buona gestione e che possiamo adesso utilizzare. Infatti i cantieri vanno tutti avanti, dalle opere di tutela e restauro a quelle di ricerca. Lavori che hanno un costo che ad oggi riusciamo a sostenere“.
Così a LaPresse Gabriel Zuchtriegel, direttore degli scavi archeologici di Pompei.
“La situazione della tutela – aggiunge – è molto cambiata negli ultimi anni grazie al ‘Grande progetto Pompei’ e alla direzione di Massimo Osanna, che non solo ha speso bene i 106 milioni stanziati, ma ha anche incrementato un nuovo modello di manutenzione programmata. C’è una squadra di 40 persone fra restauratori e operai che in continuazione lavora per garantire che quel grande sforzo diventi anche un modello stabile nel tempo. A questo si aggiungono interventi di ricerca, ma sempre in un’ottica di conservazione e tutela
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