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Piantagione marijuana nell’ex Polverificio Borbonico

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Piantagione marijuana nell’ex Polverificio Borbonico

Nove tonnellate di droga in una piantagione marijuana nell’ex Polverificio Borbonico di oltre 2mila metri quadri. 18mila piante sequestrate e distrutte.

I Carabinieri della Stazione di Pompei hanno rinvenuto e sequestrato un’estesa coltivazione di marijuana, illecitamente avviata in un fondo demaniale, attualmente acquisito dal Parco Archeologico di Pompei.

I Carabinieri, nel corso dei quotidiani servizi di controllo del territorio, hanno focalizzato la propria attenzione sull’area, da cui proveniva l’intenso ed inconfondibile odore di marijuana, accertando la presenza di un ingresso abusivo.

Piantagione marijuana nell’ex Polverificio Borbonico

Mediante servizi di osservazione, anche con l’ausilio di droni, i Carabinieri hanno accertato la presenza di una fiorente coltivazione di marijuana, che si estendeva su un’area di 2.000 m2 ricadente tra l’ex polverificio borbonico e il locale Centro Commerciale “La Cartiera”, adeguatamente irrigata mediante sistemi automatizzati di pompaggio che attingevano direttamente dal vicino fiume Sarno.

Piantagione marijuana nell’ex Polverificio Borbonico

Secondo quanto emerso dalle prime indagini, ignoti si sono illecitamente impossessati dell’estesa porzione di terreno demaniale, impiantandovi una coltivazione illecita, protetta alla vista dall’esterno da una fitta vegetazione selvatica ed accessibile esclusivamente mediante un angusto cunicolo ricavato nel muro di cinta dell’edificio di origine borbonica.

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Nonostante le accortezze adottate, i Carabinieri sono riusciti a loro volta a penetrare nella coltivazione ed a monitorarla dall’alto con l’ausilio di droni sino all’intervento odierno.

Nel corso delle attività, sono state sequestrate 18.000 piante di marijuana, sottratte al mercato illecito degli stupefacenti, per complessive 9 tonnellate di peso oltre a materiale per la coltivazione ed il confezionamento.

Piantagione marijuana nell’ex Polverificio Borbonico

La scorsa notte, presso il Real Polverificio Borbonico di Scafati, di pertinenza del Parco archeologico di Pompei, i Carabinieri di Pompei hanno compiuto un’incursione per estirpare una piantagione di marijuana impiantata da ignoti, in una parte inaccessibile del Parco, nascosta da una fitta vegetazione.

Da oltre un anno il Parco di Pompei sta procedendo a bonificare l’intero complesso monumentale dai rifiuti che gli anni di abbandono avevano portato a trasformare in vera e propria discarica abusiva. Con il completamento della bonifica dei rifiuti, ormai prossimo, si è avviata anche la bonifica della vegetazione infestante per liberare l’area e poter avviare il cantiere di recupero e restauro che consentirà la riapertura al pubblico di 5 ettari del parco storico, caratterizzato dal lunghissimo Viale dei Platani in doppio filare.

Piantagione marijuana nell’ex Polverificio Borbonico

Insieme a tali operazioni si è avviata la procedura per la rete di videosorveglianza perimetrale del complesso che, una volta attiva consentirà di avere il pieno controllo del monumento. Ad oggi, approfittando della presenza di alcune parti del complesso ancora infestate dal verde e dai rovi e quindi del tutto occluse alla vista dalla vegetazione, si sono introdotte delle persone che, dietro la coltre verde e alle spalle dell’alto muro di cinta in pietra, hanno organizzato una vera e propria piantagione di marijuana, ora estirpata e bonificata grazie all’intervento dei Carabinieri.

Il comunicato del direttore degli Scavi di Pompei

“Ringraziamo le forze dell’ordine per l’eccellente lavoro effettuato contro queste operazioni criminali. – dichiara il Direttore Generale Gabriel Zuchtriegel – L’intervento dei Carabinieri è di fondamentale sostegno ai progetti di sviluppo che il parco sta portando avanti per la riqualificazione di tutta l’area. Proprio in questi giorni è stata avviata una procedura per affidare importanti lavori di riqualificazione del verde, finalizzati alla riapertura al pubblico di parte del complesso come parco. L’ impegno del parco archeologico di Pompei, attraverso i progetti messi in campo è quello di trasformare quanto finora è stato sfruttato in maniera illegittima in un bene di tutti e restituire alla comunità e alle famiglie un grande spazio verde urbano, pubblico e accessibile, evitando che si verifichino ancora episodi del genere.”


Articolo pubblicato il giorno 8 Luglio 2021 - 14:29

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