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al 16 luglio al 10 settembre 2021 il Maschio Angioino ospita la mostra “Michele Zaza – Pensiero Cosmico”. Un progetto espositivo site-specific pensato da Zaza per la trecentesca Cappella Palatina di Castel Nuovo, a cura di Andrea Aragosa. Si tratta della sua prima mostra personale in uno spazio pubblico di Napoli, organizzata da Black Tarantella in collaborazione con l’Archivio Michele Zaza e promossa dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli sotto il matronato della Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee.La mostra si potrà visitare gratuitamente dal lunedì al sabato, dalla ore 10 alle 17.
Lungo le due grandi pareti della Cappella Palatina, costruita tra il 1279 e il 1284, si articola una doppia installazione di carattere multimediale, che raccoglie foto, video, interventi cromatici e l’utilizzo di vari elementi (molliche di pane, lampadine), pensata per dialogare con il suggestivo spazio architettonico.
Sulla prima parete della sala, si scorge un’opera del 1985, Cielo abitato, composta da 12 fotografie, di grande formato, che si dispongono su un fondo dipinto di azzurro oltremare, in un’ampia distensione spaziale che evoca la dimensione cosmica. Sulla seconda parete, invece, si può ammirare l’installazione Pensiero Cosmico, del 2021, realizzata appositamente per la Cappella Palatina, composta da 3 grandi sagome dipinte di rosso ossido che si stagliano su un fondo, anche qui, di azzurro oltremare.
Tra le singole sagome, dalla forma alata e metafisica, sono disposte sequenze di molliche di pane fissate sulla parete con piccoli chiodi (così come avveniva per l’installazione Universo estraneo nel lontano 1976 presso la Galleria Lucio Amelio di Napoli) a comporre forme fantasiose. Al centro di ciascuna sagoma è collocato un ampio schermo piatto. I tre schermi trasmettono differenti video in loop collegati tematicamente e in dialogo con le forme di molliche di pane e il fondo cromatico.
Le opere di Michele Zaza sono rivelazioni che convertono il pensiero in immagine. Nel suo percorso artistico, la fotografia non è pura “testimonianza” di una realtà oggettiva, ma sempre “creazione” della realtà.
Nato nel 1948 a Molfetta Michele Zaza inizia il suo percorso artistico a Milano nel 1972 con il ciclo “Cristologia”.
Tra le numerose mostre collettive ricordiamo la Biennale dei giovani di Parigi nel 1975, la Biennale di San Paolo e la Documenta 6 di Kassel nel 1977, la Biennale di Venezia nel 1980 con una sala personale. Ha lavorato con importanti gallerie tra le quali: Luciano Inga-Pin a Milano, Lucio Amelio a Napoli, Massimo Minini a Brescia, Yvon Lambert a Parigi, Annamarie Verna a Zurigo, Leo Castelli a New York, e più recentemente con la Galleria Giorgio Persano a Torino, Repetto Gallery a Londra, Galleria de’ Foscherari a Bologna e Galleria Six a Milano.
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Le sue opere sono presenti in diverse collezioni pubbliche. Solo per citarne alcune: Fondation Emanuel Hoffmann, Öffentliche Kunstsammlung (Basilea); Hamburger Bahnhof-Museum für Gegenwart (Berlino); Walker Art Center (Minneapolis); Centre Georges Pompidou e Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris (Parigi); Staatsgalerie (Stoccarda); Museum of contemporary art (Téhéran); Kunsthaus (Zurigo).
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