La polizia dell’Honduras ha arrestato quattro persone ritenute colpevoli dell’omicidio di Giorgio Scanu, il cittadino italiano vittima giovedì di un linciaggio nella citta’ meridionale di Santa Ana de Yusguare.
I quattro – Manuel Moreno Guillen, Oscar Ivan Erazo, Carlos Roberto Maldonado e Cristian Paul Merlo – sono accusati di omicidio e incendio doloso e trasferiti nel centro penale di Choluteca, cittadina al sud dell’Honduras, secondo quanto riferisce il quotidiano ‘La Prensa’.
La polizia dell’Honduras ha arrestato cinque persone per il linciaggio dell’italiano Giorgio Scanu e prosegue le indagini su altri.
Le forze dell’ordine hanno parlato di cinque sospetti di 23, 55, 19, 27 e 23 anni originari del comune di Santa Ana de Yusguare. Edgardo Barahona, portavoce del Dipartimento di Pubblica Sicurezza, ha riferito che sono ricercati altri sospettati.
Si cercano altri 4 sospettati nei confronti dei quali è stato emesso un ordine di cattura. Secondo le prime ricostruzioni, Scanu e’ stato ucciso perche’ ritenuto colpevole della morte di Juan de Dios Flores, un anziano abitante della cittadina al confine con il Nicaragua. L’italiano si sarebbe – secondo quanto riportato dai media locali – vendicato di un furto subito in casa. Una versione alla quale non credono familiari e amici in Italia che conoscevano Scanu come una persona mite.
I primi 4 arrestati per l’omicidio dell’italiano compariranno davanti al giudice giovedì prossimo. Intanto la polizia locale cerca gli altri 4 destinatari dell’ordine di cattura.
Il corpo di Scanu è stato trasferito all’istituto di medicina legale della capitale Tegucigalpa, dove si trova la famiglia, in attesa di essere portato a San Pedro Sula, dove verra’ cremato.
Giorgio Scanu è stato ucciso con modalità particolarmente efferate, colpito con sassi e bastoni, assalito da una folla inferocita.
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La Polizia nazionale ha riferito che “una folla inferocita di circa 600 persone armate ha fatto irruzione in una proprieta’ privata con l’apparente intenzione di togliere la vita a un cittadino straniero”, arrivando anche a incendiare “la sua abitazione e la sua macchina”. Il rapporto preliminare delle forze dell’ordine segnala che una pattuglia della polizia si era recata sul posto per fermare l’aggressione: i “cittadini non hanno rispettato il richiamo all’ordine e sono incorsi in diversi reati che hanno provocato la morte di Giorgio Scanu”.
Scanu aveva lasciato la Sardegna circa 20 anni dopo aver perso il lavoro, abitava a Santa Giusta, alla periferia di Oristano. Un primo matrimonio durato pochi mesi, giusto per veder nascere un figlio, il lavoro — apprezzato — come tecnico di telefonia. Ma poi alla Sirti, società che eseguiva appalti per Telecom Italia, era arrivata la crisi e la cassa integrazione. E lui aveva conoscenze a Deutsche Telekom. Gli avevano proposto di trasferirsi in Centro America, ed era partito per l’Honduras. Alcuni amici che lo avevano sentito negli ultimi tempi non credono che Scanu abbia potuto uccidere qualcuno. Era un uomo mite e sognava di aprire un ristorante.
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