La guarda carceraria Tina Gonzalez, 26 anni, lavorava nella prigione della contea di Fresno, in California, quando è avvenuta la vicenda.
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Tina Gonzalez ha iniziato a lavorare come funzionario correzionale dello sceriffo della contea di Fresno nel settembre del 2016. Si è dimessa dal suo lavoro alla fine di dicembre 2019.
All’inizio di dicembre del 2019, i membri dello staff della prigione della contea di Fresno hanno ricevuto una soffiata secondo cui un detenuto maschio era in possesso di un telefono cellulare ed era anche coinvolto in una relazione sessuale con un agente correzionale di nome Tina Gonzalez. Il personale della prigione ha perquisito la cella di questo detenuto e ha trovato un telefono cellulare.
Le accuse sono state trasmesse ai membri dello staff esecutivo dello sceriffo. L’Unità Affari Interni è stata incaricata di indagare sull’impiegato accusato, Gonzalez. L’Unità Vice è stata incaricata di indagare sui potenziali crimini commessi da Gonzalez. Entrambe le unità hanno trovato prove a sostegno delle accuse. Inoltre, gli investigatori hanno scoperto che Gonzalez in un’occasione aveva portato dell’alcol in prigione.
Poco dopo che Gonzalez ha partecipato a un’intervista con gli investigatori, ha presentato le sue dimissioni all’ufficio dello sceriffo.
L’ufficio del procuratore distrettuale della contea di Fresno ha formalmente presentato accuse penali contro Tina Gonzalez.
Addirittura il suo ex capo ,l’assistente dello sceriffo Steve McComas definisce le azioni della Gonzalez “in cima alla lista” delle cose disgutose che ha visto in anni di lavoro.
La donna è stata arrestata a maggio dello scorso anno perchè scoperta dai suoi superiori ; le era stata fissata anche una cauzione di 21.000$.
Addirittura aveva fatto un buco nei pantaloni per fare sesso con un detenuto di fronte ad altri 11 prigionieri , secondo quanto riportato dall’agenzia The Frenso Bee.
Tina Gonzalez si è dichiarata colpevole di attività sessuale da parte di un dipendente della struttura di detenzione con un detenuto consenziente, oltre al possesso di droghe e/o alcol e un telefono cellulare fornito a un detenuto ad aprile.
Al momento dei fatti era “vulnerabile e fragile” , come affermato dal suo avvocato, poichè da poco il suo matrimonio era finito e dunque le reazioni della donna hanno portato a questa vicenda.
La condanna è stata di sette mesi di carcere
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Ciò nonostante anche il giudice Michael Idiart che ha avuto la possibiltà di parlare direttamente con la donna ha detto : “Penso che quello che hai fatto sia stato terribile, stupido e ha rovinato la tua carriera. Ma credo anche che le persone possano riscattarsi e tu hai il resto della tua vita per farlo. In bocca al lupo“.
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