In Campania attive 8 compostiere sulle 198 acquistate dalla Regione
Su 198 compostiere di comunità acquistate dalla Regione Campania nel 2016, a distanza di sei anni sono appena otto quelle attualmente funzionanti. Di fronte a un dato così sconcertante, appare come una beffa la recente richiesta della Regione Campania di pretendere uno sconto sulla multa da 120mila euro al giorno comminata dall’Europa per incapacità a realizzare impiantistica.
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In Campania attive 8 compostiere
Una pretesa paradossale per un’amministrazione regionale incapace di mettere in funzione anche delle semplici compostiere, tra l’altro già acquistate e che si sarebbero rivelate fondamentali per lo smaltimento dell’umido in tutti i comuni e nei quartieri più popolosi delle grandi città.
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Responsabilità in campo anche ai tantissimi sindaci, che non hanno saputo approfittare di un’opportunità a costo zero, che avrebbe apportato notevoli benefici per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, un abbattimento notevole dei rifiuti a monte e un risparmio non indifferente per i cittadini sulla tassa per la raccolta.
In Campania attive 8 compostiere
Basti pensare a esempi come quello di Cuccaro Vetere, che dopo essere stato nel 2011 il primo comune italiano a dotarsi di una compostiera, ha attivato una nuova compostiera al centro del paese”. Così la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle Maria Muscarà, a margine di un sopralluogo presso la compostiera di comunità nel comune di Cuccaro Vetere.
In Campania attive 8 compostiere
“Alla oggettiva negligenza della Regione nell’attivare questo tipo di impianti – ha sottolineato Muscarà – si aggiunge la scelta dei materiali, in metalli e lamiere, per realizzare le “casette” che li ospitano. Per evitare di rovinare l’estetica della cittadina, il Comune di Cuccaro ha infatti acquistato a proprie spese, al costo di appena 5mila euro, delle casette in legno, così da non intaccare l’arredo urbano.
Nei prossimi giorni depositerò una interrogazione, per chiedere conto alla Regione della mancata attivazione delle compostiere acquistate e della scelta di materiali che sono un pugno nell’occhio per impianti a impatto zero che dovrebbero sorgere nei centri urbani o nei pressi di parchi pubblici”.
Articolo pubblicato il giorno 10 Luglio 2021 - 14:17