Il rigore di Jorginho come una liberazione e nelle piazze italiane dove è stato permesso l’allestimento dei maxischermi esplode la festa. A briglie sciolte nonostante le cautele e il Covid è stato spazzato dalla gioia. La nazionale è tornata in finale agli europei nove anni dopo. Tenta l’impresa 52 anni dopo l’unica vittoria agli Europei. Correva l’anno 1968 quando vinse il trofeo per la prima e unica volta.
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Oggi l’entusiasmo ha vinto la paura. Fuori dal campo e nelle piazze del Paese c’e’ da superare la sfida del rischio contagio. Contro le ‘furie rosse’ spagnole, gli italiani hanno pero’ ritrovato la voglia di stare insieme nonostante le regole anti-assembramento e – vista l’impossibilita’ di andare a Londra, causa le severe norme antiCovid del governo britannico – le cosiddette ‘fanzone’ sorvegliate hanno sostituito gli spalti di Wembley: tra le aree dedicate ai supporter, quella a Roma in piazza del Popolo – tra le piu’ grandi d’Europa – e’ stata accessibile solo tramite prenotazione almeno tre ore prima, con una capienza massima consentita di 2.500 posti e altri mille ai Fori Imperiali.
Il tutto regolato da specifiche misure, come i segnaposto in terra per garantire la distanza.
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A Milano, invece, per vedere la partita sui maxischermi si sono organizzati centri privati per i quali era comunque necessario riservare il posto mentre il Comune – per evitare caos e gruppi troppo numerosi di tifosi – non ha allestito spazi specifici.
A Trento e Bolzano la cautela e’ stata ancora piu’ alta: per evitare il ripetersi dei disordini verificatisi al termine delle partite precedenti, il sindaco bolzanino ha firmato due nuove ordinanze, identiche a quelle adottate per la partita di venerdi’ scorso contro il Belgio, confermando il divieto, esteso a tutti i locali della citta’, di vendere alcolici da asporto e bevande in bottiglie di vetro, dalle 20 alle 6. A Trento nessuna deroga ad un’ordinanza simile, e gia’ in vigore, sul contenimento della movida di giovani ed universitari in centro storico.
A Trieste, per evitare di allestire maxischermi con il rischio di assembramenti, sono state agevolate varie autorizzazioni sulla dotazione di proiettori e tv nei locali pubblici. Durante la partita, anche in piazza a Palermo non e’ stata prevista alcuna programmazione. Schermi un po’ ovunque invece a Jesi, la città del ct azzurro Roberto Mancini nei giardini pubblici e nelle piazze del centro: qui già per Italia-Belgio era stato montato un maxischermo davanti al Palasport con un centinaio di persone a fare pic-nic sul pratone del parcheggio. Il Ct a fine partita ha twittato ‘Ma che musica maestro!’
A Napoli, città dal tifo caldo per eccellenza, sono state allestite aree per i supporter in piazza, in centro storico e fuori dai bar di tutti i quartieri. Colori e sciarpe della nazionale nei luoghi che animano l’estate bolognese: uno dei piu’ significativi all’Arena Puccini, dove per una sera – invece dei film – si e’ scelto di proiettare la semifinale. Un altro luogo insolto e’ stato il teatro Ariston di Sanremo, tradizionale sede del Festival della canzone.
A Cervere (Cuneo) Antonello Venditti ha spezzato in due il suo concerto per seguire il match con il pubblico e poi riprendere lo spettacolo. Aldila’ del risultato, nel centro montano di Capracotta (Isernia) e’ stato reso omaggio a Raffaella Carra’ con la canzone dal sapore italo-spagnolo ‘Fiesta’.
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