Lunedì 19 luglio h 21.00 al Teatro dei Piccoli – Open /Air con la sonorizzazione di Opus di Walter Ruttmann, ultimo appuntamento di Dissonanzen per ‘Il Cinema Suona!’.
Ruttmann fu uno dei maggiori esponenti dell’avanguardia cinematografica tedesca. Con brillante ingegno concepì ed affermò un cinema di immagini in stretto rapporto ritmico col sonoro.
A cent’anni dal suo primo esperimento cinematografico, l’Ensemble Dissonanzen ha deciso di omaggiare la figura di questo incredibile artista, con uno spettacolo nato dalla collaborazione con Daniele Del Monaco.
Compositore, tastierista, improvvisatore e produttore, Del Monaco è anche il fondatore del Laboratorio Creativo Permanente, un collettivo romano dedito alla produzione di opere multimediali dal vivo.
La partitura è pensata appositamente per l’organico dell’ensemble e lascia diversi spazi creativi al gruppo.
La forma è quella di un classico concerto dal vivo con video-proiezione e i quattro capitoli del ciclo di Ruttmann forniscono il telaio su cui si sviluppa una sinfonia di suoni e immagini. Un’esperienza immersiva in cui non mancano gli elementi spettacolari di un concerto tradizionale, perché ciò che non avviene sullo schermo cinematografico avviene sul palco e viceversa.
L’ensemble Dissonanzen non è nuovo a questo tipo di collaborazione con compositori e performer. Nato nel 1993 l’ensemble è uno dei principali punti di riferimento del panorama culturale napoletano e nazionale, fungendo da raccordo tra l’universo musicale accademico e musiche d’arte di altre provenienze. Sempre mosso dalla curiosità per la ricerca e la sperimentazione di nuove possibilità, l’ensemble ha collaborato con artisti di fama mondiale tra cui Evan Parker, Mark Ribot, Alvin Curran e molti altri.
I quattro cortometraggi che compongono Opus, un lavoro che ha segnato un passaggio fondamentale nel cinema d’avanguardia tedesco, ha avviato un’interessante indagine sulla multimedialità legandosi in particolar modo alla musica e ispirandosi ad alcune tecniche compositive del linguaggio musicale per applicarle al campo pittorico. Ruttmann fu infatti un profondo conoscitore di musica e la sua “pittura in movimento” o “sinfonia visiva” è pensata per completarsi con la musica.
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Walter Ruttmann si forma come pittore non figurativo e si avvicina alle problematiche avanguardiste del cinema di puro ritmo e astratto realizzando tra il 1919 e il 1925 cinque film, che genericamente intitola Opus (I-V), in cui fa muovere forme geometriche piane nella terza dimensione apparente, riuscendo a creare l’illusione di cubi, sfere e parallelepipedi che “danzano” su tempi metronomicamente determinati, retti da musiche da lui appositamente composte. In questo modo cerca di dare corpo, forma e sostanza visivo-musicale al sogno del pittore Survage di un “ritmo colorato”.
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