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Autopsia per De Rienzo, la procura di Roma apre un fascicolo

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La procura Roma ha aperto un fascicolo sulla morte di Libero De Rienzo, l’attore 44enne trovato senza vita ieri in casa ed è stato disposto l’esame autoptico.

Le indagini sono coordinate dal sostituto procuratore Francesco Minisci.

Il prematuro addio di Libero De Rienzo, trovato senza vita nella sua casa romana, lascia sgomenti e senza risposte: la procura di Roma ha aperto un fascicolo di indagine e il magistrato Francesco Minisci ha disposto l’autopsia.

L’emozione dei colleghi ha invaso i social: in tanti, da Anna Foglietta a Paolo Calabresi, da Edoardo Leo ad Alessandro Gassmann, hanno reso omaggio al suo talento.

A guardare indietro, la sua eredità è davvero ricca di momenti significativi.

Libero De Rienzo nasce a Napoli il 24 febbraio del 1977 e, sebbene cresciuto a Roma, conserva uno strettissimo legame con la sua terra per la quale si è battuto, da cittadino e da intellettuale, a più riprese. Ma è anche, fin da ragazzo, cittadino del mondo e da Roma eredita gusto della sfida, ironia malinconica, passione per il cinema. Fa le sue prime apparizioni su un set gia’ alle fine degli anni ’90, ma subito dopo, a 24 anni, è già una figura emergente nella produzione indipendente.

Lo si nota in “Fat Girl” di Catherine Breillat, “Gioco con la morte” di Maurizio Longhi, ma soprattutto in “Santa Maradona” di Marco Ponti in cui dà la replica a Stefano Accorsi e si conquista un David di Donatello come miglior non protagonista. Qualcuno lo definisce una “testa matta”, i più lo considerano una delle autentiche promesse di un nuovo cinema italiano destinato a uscire dal ghetto del localismo.

Libero De Rienzo

Ribelle ad ogni forma di convenzione, in cerca di film ed autori che si adattino alla sua personalità prorompente, non sfrutta subito l’improvvisa popolarità e ritorna in auge nel 2005 con la sua prima e unica regia, “Sangue”, opera situazioni sta, quasi nello spirito di un Boris Vian redivivo, in cui traduce con immagini forti e spesso visionarie una cultura enciclopedica, in parte da autodidatta, senza schemi e totalmente originale.

Nel 2009 incontra Marco Risi e la storia del cronista napoletano Giancarlo Siani, vittima della camorra: si butta a capofitto nell’avventura di “Fortapasc”, scritto da Andrea Purgatori e regala la sua interpretazione piu’ bella e matura, rendendo il suo personaggio un autentico eroe del quotidiano, identificandosi con misura e passione in una figura reale a cui rende onore come per ricongiungersi con le sue radici napoletane. Da quel momento lo adottano gli autori della nuova generazione: Ivan Cotroneo (“Kriptonite”), Valeria Golino (“Miele”), Giorgia Farina (“Ho ucciso Napoleone”). Ma e’ il sodalizio con Sidney Sibilia che ne fa uno degli improbabili eroi della trilogia di “Smetto quando voglio” a dargli la popolarita’ e la conferma definitiva di un talento luminoso.

Ha frequentato anche la televisione, ma il mondo della serialita’ non e’ il suo: figlio di un allievo di Francesco Maselli (Fiore Di Rienzo), sposato con Marcella Mosca, padre di due amatissimi bambini, e’ un intellettuale coerente e rigoroso, nonostante l’apparenza scapigliata e l’allegria contagiosa da eterno studente. Il suo film piu’ recente, ancora inedito, e’ “Una relazione”, opera prima da regista di Stefano Sardo. Di lui restano la passione, il talento, la sete inesauribile di conoscere e leggere, il sorriso, sempre venato da una segreta malinconia, di un uomo buono e giusto.

L’omaggio della Rai

La Rai oggi vuole rendergli omaggio, mandando in onda già nel primo pomeriggio, su Rai3 alle 15.50 “Smetto quando voglio”, storia corale e divertente del regista Sidney Sonnino che vede Libero De Rienzo protagonista assieme a Edoardo Leo, Stefano Fresi, Pietro Sermonti, Valeria Solarino e altri ancora, in una commedia brillante con al centro un gruppo di ricercatori disoccupati, che per uscire dall’empasse lavorativa, decide di produrre Smart Drugs. Anche RaiPlay ricordera’ l’ attore scomparso prematuramente, nell’offerta Cinema (https://www.raiplay.it/film) con 4 dei suoi film più noti: “Smetto quando voglio – Ad Honorem”; “Smetto quando voglio – Masterclass”; “Una vita spericolata”; “Ho ucciso Napoleone”.

Il ricordo di Don Ciotti

Libero di nome e di fatto. Onesto, appassionato, profondamente umano. Un attore di talento capace di esprimere la vita. Ciao Libero. Sarai sempre nei nostri cuori e nel nostro impegno“. Sono le commoventi parole con cui don Luigi Ciotti ricorda l’attore e regista Libero De Rienzo morto improvvisamente la notte passata nella sua casa a Roma.

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Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani

Il CNDDU manifesta la propria vicinanza alla famiglia De Rienzo per la scomparsa prematura di Libero:

Oggi è morto Libero De Rienzo lo straordinario attore che fece conoscere con Fortapasc al Paese intero la storia di Giancarlo Siani, “giornalista giornalista” del Mattino assassinato barbaramente dalla camorra per-ché con la sua penna raccontava il dramma dei paesi vesuviani, e nello specifico della mia città Torre An-nunziata, divorate dal cancro delle mafie.
Tutti coloro che scelgono di battersi per la Legalità meritano un riconoscimento particolare di stima e grati-tudine.
Il regista Marco Risi volle con tutte le sue forze che Libero De Rienzo vestisse i panni del giovane e sventu-rato Giancarlo. Lui soltanto poteva interpretare il coraggioso giornalista napoletano. E fu così.
Risi con questo film fece una scelta ben precisa e consegnò all’Italia un messaggio ben preciso: il cinema può e deve mettersi al servizio della società, può e deve essere portatore di valori etico-civili che troppo a lungo sono stati schiacciati in molte parti del Paese.
Libero De Rienzo è stato Giancarlo per chi Giancarlo non l’ha conosciuto.
È stato Giancarlo per me, i miei fratelli, i miei alunni, mia figlia.
E lo sarà sempre.
E ogni volta che qualcuno cercherà questa pellicola per conoscere la storia recente della nostra fragile Terra, offesa, martoriata, dimenticata, proverà sentimenti profondissimi e sinceri di stima e gratitudine per il suo grande talento messo al servizio del cinema e della Legalità. E farà un passo in più per stare dalla parte giusta insieme a tutti gli uomini giusti.”, si legge dalla nota della professoressa Rosa Manco.


Articolo pubblicato il giorno 16 Luglio 2021 - 18:35

Fabio Testa

Fabio Testa, 28 anni, laureato in sociologia. Appassionato della cultura napoletana e dei fenomeni della tradizione popolare. Gli piace il cinema d'autore. E' grande tifoso del Napoli

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Fabio Testa

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