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Giannini ha scritto questo brano dopo aver letto ‘La società della performance’ di Maura Gancitano e Andrea Colamedici, rendendosi conto che abbiamo quasi smesso di chiederci se ciò che si sta facendo comporta reali vantaggi o produce maggiore benessere.
Il testo è irriverente, e il ritornello si apre con lo slogan provocatorio “non voglio fare un cazzo” che ironizza su una società a prova di social, dove tutti vogliamo avere un corpo perfetto, una casa perfetta, un lavoro perfetto. Tutto e di più. Tutto e subito. Pena l’esclusione, l’espulsione dal treno in corsa.
Il brano musicalmente si poggia su di un groove di basso elettrico che si incastra con le sonorità indie-pop e dark-pop del sintetizzatori e del beat it-pop.
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Giannini, musicista e autore, torna con questo nuovo singolo che anticipa l’album di prossima uscita, dopo l’ultimo anno che lo ha visto impegnato come produttore di alcuni progetti musicali che hanno riscosso un buon consenso editoriale sulle piattaforme digitali (Viral 50, Scuola Indie, Indie Italia, Radio Zeta, e altri).
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