I cavi Enel monopolio Casalesi, arresti e sequestri tra Caserta e Modena: in manette tre imprenditori legati alla fazione Schiavone-Zagaria.
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Avevano ottenuto il monopolio nel settore degli scavi e della posa in opera dei cavi elettrici per conto di Enel nella provincia di Caserta. Un monopolio a colpi di minacce e attentati, secondo la Dda di Napoli, che a seguito di una lunga indagine ha chiesto e ottenuto l’arresto di tre imprenditori.
Cavi Enel monopolio Casalesi
Sono finiti in carcere il 65enne Giuseppe Iannone e il figlio 39enne Mario, mentre il genero di 43 anni Mario Pellegrino รจ agli arresti domiciliari.
Secondo l’accusa avrebbero agito con l’appoggio del clan dei Casalesi (fazioni Schiavone-Zagaria) nel settore dell’installazione dei cavi elettri dell’Enel che รจ estranea all’inchiesta della Dda.
Cavi Enel monopolio Casalesi
I tre imprenditori ai quali i carabinieri del Nucleo Investigativo di Caserta hanno notificato l’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia partenopea per i reati di concorso esterno in associazione di tipo mafioso, estorsione, trasferimento fraudolento di valori e impiego di denaro di provenienza illecita, fanno parte dello stesso nucleo familiare.
Cavi Enel monopolio Casalesi
I tre arrestati sono acccusati di aver minacciato i titolari della Cebat, ditta appaltatrice per la manutenzione delle linee aeree e interrate in media e bassa tensione nella provincia di Caserta tra gli anni 2017-2019, imponendo loro le maestranze e i mezzi delle ditte a loro riconducibili, estromettendoli, di fatto, dall’appalto in questione.
I carabinieri hanno anche sequestrato tre societa’ (Elettrolima srl, IGM Costruzioni srl e SIEC Immobiliare, le prime due di San Marcellino in provincia di Caserta, la terza di Cavezzo, in provincia di Modena) del valore complessivo di circa 2.500.000 di euro e i conti correnti delle societa’ e degli indagati.
Cavi Enel monopolio Casalesi
Per la Dda, Giuseppe Iannone avrebbe conseguito, fin dagli anni ’90, la gestione quasi monopolistica degli appalti pubblici ad Aversa e nell’hinterland agro-aversano, grazie al sostegno dei Casalesi e utilizzando le proprie societร . Dopo che nel 2017 una delle societร , l’Alba 90, fu raggiunta da interdittiva antimafia, Iannone avrebbe intestato fittiziamente la Siep Costruzioni (mera prosecuzione della Alba 90) al genero Mario Pellegrino e poco dopo la Elettrolima al figlio Mario e alla nuora Giustina Amato, continuando dunque ad operare negli appalti per conto di Enel in violazione della normativa antimafia.
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I Iannone, infine, avrebbero poi impiegato nella gestione economica delle loro societร i proventi derivanti dall’attivitร estorsiva ai danni dei titolari della Cebat.
Articolo pubblicato il giorno 11 Luglio 2021 - 14:13