Tra i 113 indagati dell’operazione datteri di mare c’è anche il famoso Giuseppe Di Napoli, star del web.
Peppe Di Napoli noto per le sue apparizioni domenicali sul web nel presentare i prodotti delle sue pescherie napoletane ma anche chef di piatti tipici napoletani (molti a base di pesce)è accusato dalla Procura di Torre Annunziata di aver acquistato diverse volte datteri di mare da Giuseppe Viola (uno degli organizzatori del gruppo di predatori del mare che da ieri è agli arresti domiciliari) per conto dei suoi clienti vip.
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L’inchiesta ha portato alla luce anche un traffico pericolosissimo di vongole al veleno da foce Sarno dalla zona di Rovigliano al confine tra Castellammare e Torre Annunziata. Le vongole al veleno erano “Distribuite sul mercato” da Gaetano Guarro, imprenditore di Torre Annunziata. Secondo diversi studi scientifici sono pericolose per il consumo umano contengono metalli pesanti e con concentrazioni di batteri fecali.
Tanto che il procuratore capo di Torre Annunziata, Nunzio Fragliasso ci ha tenuto a far sapere: “Quelle vongole raccolte in un altro specchio d’acqua sarebbero una vera prelibatezza. Invece rappresentano una minaccia per la salute. Anche per questo motivo l’obietto della Procura è risolvere il problema dell’inquinamento del fiume Sarno”.
L’operazione portata a termine dalla Guardia Costiera dopo due anni di indagine ha fatto venire alla luce il lucroso business dei datteri di mare gestito dal gruppo di Castellammare, storicamente specializzato in quel tipo di pesca, e che finivano sulle tavole domenicali e di banchetti e cerimonie di numerosi vip non solo napoletani ma anche nel resto d’Italia, dalla Lombardia
, alla Puglia ma anche in Liguria, nel Lazio.L’Area Marina Protetta Punta Campanella ha espresso congratulazioni alla Guardia Costiera e alla Procura di Torre Annunziata “per la brillante operazione, che ha portato agli arresti di 21 misure cautelari nei confronti dei datterari, sub criminali che per prelevare il mollusco dalle rocce hanno devastato interi tratti di fondale.
I danni causati da quest’associazione criminale, con base a Castellammare di Stabia, sono ingenti e riguardano anche il grande patrimonio ambientale e di biodiversità dell’Area Marina Protetta di Punta Campanella, da sempre impegnata in campagne di informazione e sensibilizzazione per ridurre e limitare il consumo di questo mollusco proibito”.
Lucio Cacace, presidente Amp Punta Campanella afferma: “In attesa di ulteriori sviluppi e dettagli, abbiamo intenzione di costituirci parte civile, per i tanti danni causati al nostro grande capitale naturale”.
Ciro Amodio 49 anni Castellammare
Luigi Auletta 52 anni Castellammare
Catello Avella 50 anni Castellammare
Antonio Del Gaudio 63 anni Castellammare
Salvatore Libero 61 anni Castellammare
Elpidio Viola 53 anni Castellammare
Giuseppe Viola 66 anni Castellammare
Luciano Donnarumma 38 anni Castellammare
Francesco Mosca (di Catello) 51 anni Castellammare
Catello Viola (di Elpidio) 31 anni Castellammare
Vincenzo Viola 41 anni anni Castellammare
Raffaele Auletta 33 anni Sant’Antonio Abate
Carolina Balzano 43 anni Pompei
Pasquale Guarino 65 anni Castellammare
Gaetano Guarro 60 anni Torre Annunziata
Catello Massa 52 anni Castellammare
Luca Visco 41 anni Castellammare
Diego Visone 41 anni Quarto
Mario Acquaviva 75 anni Olgiate Olona
Damiano Colonnacchi 49 anni La Spezia
Donato Zingarelli 77 anni Bisceglie
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