Caserta. Un avviso di conclusione indagini emesso dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere e’ stato notificato dai carabinieri forestali a due ex sindaci di Sessa Aurunca e ad altre quattro persone, tra cui tre ex funzionari e un quarto in servizio nel settore ambiente del comune casertano, con l’accusa di aver tenuto in funzione gli scarichi fognari in numerose frazioni con le acque di scolo che finivano direttamente nel terreno o nei corsi d’acqua, e poi in mare, senza alcun trattamento di depurazione.
Un problema decennale, mai risolto da nessuna amministrazione comunale, visto che tante frazioni dell’esteso comune di Sessa Aurunca non hanno mai avuto gli allacciamenti alla condotta pubblica. La chiusura indagini ha riguardato gli ex primi cittadini Silvio Sasso, il cui mandato amministrativo e’ finito nell’ottobre 2020 in anticipo di un anno rispetto alla naturale scadenza, e il predecessore Luigi Tommasino (2011-2016); indagati anche gli ex funzionari del settore Pasquale Serao, Raffaele Aliperti, Luigi Rafaniello (in pensione) e l’attuale Tommaso Fusco.
Eppure la vicenda degli scarichi fognari sembrava proprio negli ultimi tempi poter incamminarsi verso una soluzione, visto che due mesi fa sono partiti i lavori di risistemazione della rete fognaria previsti nell’ambito del progetto regionale Bandiera Blu. Negli ultimi mesi la Procura di Santa Maria Capua Vetere guidata da Maria Antonietta Troncone ha indagato numerosi sindaci per il malfunzionamento di depuratori e delle reti fognarie; due giorni fa fu sequestrato il depuratore di Pietramelara ed indagato il sindaco Pasquale Di Fruscio.