Lo choc per la tragedia che ha colpito Capri, con un morto e 23 feriti a causa del minibus precipitato giovedi’ da una ventina di metri a ridosso degli stabilimenti balneari, non frena lo sbarco dei turisti sull’isola azzurra.
Dati della Capitaneria di Porto, sono 8400 i nuovi arrivi registrati nella giornata di ieri, a fronte di 6700 partenze.
Numeri ancora piu’ solidi quelli di oggi: alle ore 15 sono stati registrati 6000 sbarchi a fronte di 1500 partenze. Segnali incoraggianti, anche nell’ottica di un turismo mordi e fuggi che mancava da un po’ sull’isola, e che fanno ritenere che le conseguenze emotive legate all’incidente non abbiano inciso piu’ di tanto sul fascino esercitato dall’isola del Golfo di Napoli.
Tuttavia la chiusura della strada da cui e’ precipitato il bus con a bordo 24 persone, uno snodo cruciale di collegamento tra il porto e la piazzetta, desta qualche preoccupazione tra gli operatori turistici. Cosi’ come la mancata rimozione del minibus in cui ha perso la vita l’autista Emanuele Melillo, che e’ ancora li’, coperto da un telone, incastonato nella scarpata in cui e’ precipitato, alle spalle dello stabilimento balneare. A pochi metri il mare, oggi affollato di bagnanti.
“Mi auguro venga rimosso presto, speriamo gia’ lunedi'” – auspica Leonardo Rusciano, concessionario della porzione di spiaggia pubblica che confina con il lido “Le Ondine”, oggi chiuso dopo essere stato messo parzialmente sotto sequestro dai magistrati -.
“Nessuno sa quando verra’ rimosso – spiega – ma l’esperienza dice che quando si fa ricorso al telo i tempi sono lunghi. Massimo rispetto e dolore per chi ha perso la vita in questa tragedia – sottolinea – ma come operatore turistico auspico si faccia presto. La strada sotto sequestro comporta una serie di disagi per chi deve raggiungere la piazzetta, costringendo i turisti a un giro piu’ lungo. Si corre il rischio di compromettere l’immagine di Capri.
Eppure si tratta di saldare una ringhiera, non c’e’ stato alcun cedimento strutturale. In una notte si puo’ fare tutto nel rispetto delle leggi e di chi ha perso la vita, cui e’ doveroso rivolgere il primo pensiero. Le indagini facciano il loro corso – e’ l’appello di Rusciano – ma i tempi per un ritorno alla normalita’ siano i piu’ rapidi possibile”.
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