Forse Emanuele Melillo si sarebbe potuto salvare giovedì scorso se la ringhiera di contenimento sulla strada che dalla Marina di Capri a Capri fosse stata nelle condizioni di reggere l’urto del bus, poi precipitato.
E’ quanto è emerso oggi nel corso di un sopralluogo di una delegazione sindacale di Usb Lavoro privato sul luogo dell’incidente. Secondo i sindacalisti “la ringhiera mostrava impietosamente i segni del tempo, con ruggine in piu’ punti, ad evidenziare lo stato di pericolosita’ per la sicurezza stradale e della pubblica incolumità”.
In una nota, il sindacato scrive che “tale situazione avrebbe imposto gia’ da tempo interventi di miglioramento delle barriere attraverso l’installazione di guardrail. Dalle testimonianze raccolte sul posto – prosegue la nota – sembrerebbe da escludere l’ipotesi di un malore improvviso dell’autista, dato che ci impone con maggior determinazione di ricercare altrove eventuali omissioni e responsabilita’, su tutti quella della proprieta’ la Citta’ metropolitana di Napoli e delle amministrazioni comunali di Capri e Anacapri, che solo adesso puntano il dito verso le carenze aziendali”.
L’Usb comunica che nelle prossime ore chiedera’ all’azienda di trasporti Atc “di rimettere in servizio tutto il parco autobus di cui dispone al fine di assicurare le corse previste dal contratto di servizio, nonche’ di potenziare il servizio negli orari in cui c’e’ maggior affluenza, nel rispetto delle normative anti-covid. L’improvviso stop dei mezzi Euro 0 sta determinando di fatto – denunciano i sindacalisti – importanti ricadute sul trasporto pubblico locale, tanto da determinare una condizione drammatica sotto l’aspetto della sicurezza, dell’ordine pubblico e della regolarita’ del servizio. Abbiamo il dovere di continuare a tenere i riflettori accesi su questa vicenda – conclude la nota – richiamando l’attenzione di tutti gli organi istituzionali competenti, affinche’ venga fatta giustizia nei riguardi di quella che qualcuno indica come una tragedia annunciata”.
Intanto non e’ ancora del tutto esclusa la possibilita’ che il minibus precipitato giovedi’ scorso a Capri possa essere rimosso con un elicottero: e’ durata l’intera mattinata, infatti, il sopralluogo sul luogo dell’incidente a cui hanno preso parte il sostituto procuratore della Repubblica Giuseppe Tittaferrante, il sindaco di Capri Marino Lembo, i tecnici comunali e un nucleo di vigili del fuoco, rappresentati dall’ispettore della direzione regionale dei vigili del fuoco della Campania, Strazzullo, dal capogruppo del Soccorso Alpino Fluviale, Aniello Veropalumbo, e dal gruppo speciale degli elicotteristi.
L’obiettivo e’ trasferire il minibus dallo stabilimento balneare dove e’ caduto ad un’altra localita’ dove eseguire le perizie per accertare le cause dell’incidente che avrebbe anche provocato la morte del conducente oltre al ferimento di una ventina di persone. Dopo circa quattro ore sotto un sole cocente, l’ipotesi e’ stata paventata al magistrato che ha presenziato al sopralluogo e che dovra’ dare la sua autorizzazione.
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Ad entrare in azione potrebbe essere un elicottero speciale attrezzato con una specifica base sulla quale posizionare la carcassa dell’autobus. Un’operazione che potrebbe essere resa possibile solo dopo aver fatto spazio rimuovendo le cabine e altre strutture presenti nello stabilimento balneare.
Una volta prelevato, l’autobus verrebbe portato verso l’altra ala portuale, quella del porto turistico, per poi essere collocato su un mezzo marittimo che lo trasferira’ a Napoli nei locali della polizia giudiziaria dove restera’ a disposizione di periti e magistrati. La giornata prosegue, poi, con l’incontro tra le amministrazioni comunali e l’Atc, l’azienda che gestisce i trasporti su gomma sull’isola e che era proprietaria del pulmino al centro dell’inchiesta.
Articolo pubblicato il giorno 28 Luglio 2021 - 15:01 / di Cronache della Campania