Giovedì 8 luglio, debutta nell’ambito del Campania Teatro Festival ‘Gemito – L’arte d’ ‘o pazzo’, scritto e diretto da Antimo Casertano, anche interprete insieme a Daniela Ioia, Luigi Credendino e Ciro Kurush Giordano Zangaro
Il lavoro teatrale, coprodotto da Compagnia Teatro Insania e Associazione Culturale NarteA, in scena al Giardino paesaggistico di porta Miano del Museo e Real Bosco di Capodimonte alle ore 22.30, racconta l’arte, la vita e le opere di Vincenzo Gemito – ancora oggi ingiustamente considerato un artista di secondo piano -, ma soprattutto la sua vita ossessionata dalla ricerca maniacale della perfezione.
Tra i tanti artisti dimenticati e trascurati dal tempo e dalla storia, Gemito è forse, tra tutti, uno dei più dimenticati. Abbandonato alla nascita, alla ruota degli esposti, ha subito il medesimo trattamento nel corso degli anni, e ancora oggi appare ai più un artista di secondo piano, che non ha ancora trovato una collocazione tra i pilastri dell’800 napoletano.
Una vita tormentata e ossessionata dalla continua ricerca della perfezione e dal maniacale tentativo di lavorare non per la conquista del successo ma per la conquista della verità. Ossessione che lo hanno spinto addirittura alla reclusione in manicomio, avvenuta tra il 1886 e il 1888, e alla conseguente, una volta uscito, clausura domestica volontaria durata oltre venti anni.
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“Questo spettacolo nasce dalla volontà è di narrare e investigare tale crisi – spiega l’autore e regista Antimo Casertano –, che in particolare affligge Gemito ma che può attraversare qualsiasi artista, in qualsiasi ambito. Quanto spesso sentiamo di artisti, autori, musicisti, spesso anche attori in crisi, che si trovano a fare i conti con i propri demoni? Il nostro mestiere è da sempre in bilico, da sempre precario, non solo per la questione economica, ma anche e soprattutto per la questione emotiva e psicologica. Bisognerebbe sfatare il mito del genio-folle: molto spesso chi attraversa un momento insano non riesce a creare nulla di geniale. Parte da questa analisi la volontà di realizzare uno spettacolo, non solo per ridare luce alla complessa figura di Gemito, ma soprattutto per esplorare questo delicatissimo e profondo momento che riguarda noi esseri umani da vicino. Attraverso la sua vicenda cercheremo di esplorare la materia intima che muove un artista, sperando di porre le domande giuste. Sperando di poter aprire le giuste fessure nei meandri delle nostre anime. La risposta come al solito sarà affidata al pubblico”.
Articolo pubblicato il giorno 5 Luglio 2021 - 17:02