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Auto di lusso e carburante contraffatto: 4 arresti e 59 indagati

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Auto di lusso e carburante contraffatto: 4 arresti e 59 indagati

Sono quattro le persone destinatarie della misura cautelare degli arresti domiciliari, dei complessivi 59 indagati, e 32 le societร  verso cui รจ stato disposto il sequestro preventivo di beni per oltre 128 milioni di euro (pari all’ammontare delle imposte evase: IVA, accise, IRES e IRPEF) su decisione del Gip del Tribunale di Nocera Inferiore .

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Stamane nellโ€™ambito di unโ€™attivitร  dโ€™indagine delegata dalla Procura della Repubblica di Nocera Inferiore, diretta dal Procuratore Dott. Antonio Centore, oltre 200 militari della Guardia di Finanza hanno dato esecuzione, nelle province di Salerno, Napoli, Potenza, Roma, Chieti, Lโ€™Aquila, Mantova e Milano, ad ordinanze di misure cautelari personali e a sequestri preventivi di somme di denaro ed altri beni per oltre 128 milioni di euro, nei confronti degli indagati e delle societร  coinvolte in gravi frodi fiscali connesse al contrabbando internazionale di prodotti petroliferi, nonchรฉ in condotte di autoriciclaggio ed intestazione fittizia di beni.

Le indagini del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Salerno, coordinate dal Sostituto Procuratore della Repubblica Dott. Roberto Lenza, hanno ricostruito lโ€™attivitร  di due distinte associazioni criminali, radicate nellโ€™Agro nocerino-sarnese, dedite alla commercializzazione di carburante adulterato, importato da diversi Paesi esteri eludendo il pagamento delle imposte.

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Giร  a partire dal 2018, gli approfondimenti della Guardia di Finanza avevano consentito il sequestro di 13 autocisterne con oltre 500.000 litri di prodotto petrolifero di contrabbando e lโ€™arresto in flagranza di n. 4 soggetti.
In particolare, alla luce delle risultanze investigative, il G.I.P. del Tribunale di Nocera Inferiore ha disposto gli arresti domiciliari nei confronti di altri 4 promotori ed organizzatori di una delle due associazioni, per i quali รจ stato ravvisato il pericolo concreto ed attuale di reiterazione dei reati, nonchรฉ emesso, nei confronti di n. 32 societร  riconducibili alle organizzazioni criminali, misure cautelari reali per oltre 128 milioni di euro, pari allโ€™ammontare delle imposte evase (IVA, accise, IRES e IRPEF).

Allโ€™esito delle perquisizioni di questa mattina, sono stati vincolati, tra Lombardia, Abruzzo, Lazio, Campania e Basilicata, n. 27 veicoli commerciali utilizzati per il trasporto dei carburanti, nonchรฉ quote societarie, i compendi aziendali di 9 imprese (7 italiane e 2 estere), 2 depositi commerciali, 10 impianti di distribuzione, unโ€™imbarcazione di lusso.

Gli accertamenti sono stati avviati verso la fine del 2017, a seguito di alcune anomalie emerse in merito ad un traffico di carburante proveniente dallโ€™Est Europa, venduto in Italia sfruttando un meccanismo fraudolento che portava ad evitare il pagamento delle imposte dovute. Nello specifico, secondo quanto ricostruito dai Finanzieri, gli indagati, nellโ€™arco di soli due anni (tra il 2018 ed il 2019), avrebbero โ€œimportatoโ€ illegalmente da fornitori ungheresi, croati e sloveni oltre 20 milioni di litri di โ€œolio anticorrosivo e preparazioni lubrificantiโ€, prodotti per natura non soggetti alle accise e, in linea con la normativa comunitaria, nemmeno al monitoraggio del loro trasporto.

Auto di lusso e carburante contraffatto

auto di lusso e carburante contraffatto

Sul piano cartolare, il percorso seguito era invece molto piรน tortuoso ed articolato. Dopo essere state sottoposte, in una base logistica in Slovenia, ad un processo di adulterazione che le rendeva idonee alla carburazione, le partite di merce venivano caricate su autocisterne dirette in Italia, scortate da documentazione fiscale del tutto falsa, che gli autisti avevano cura di distruggere non appena varcata la frontiera, sostituendola con quella di accompagnamento specificamente prevista per coprire il restante tragitto nel territorio nazionale (attestando il trasporto di gasolio per autotrazione ad imposta assolta). Cautela adottata per superare gli eventuali controlli su strada della Guardia di Finanza.

I carichi irregolari proseguivano, infine, verso un deposito petrolifero dellโ€™hinterland milanese, hub di distribuzione attraverso il quale le partite di carburante venivano immesse tranquillamente in consumo, presso distributori allโ€™ingrosso e tramite la rete delle cc.dd. โ€œpompe biancheโ€ (o โ€œno logoโ€), gestite da membri delle associazioni o comunque da societร  clienti.

Auto di lusso e carburante contraffatto

auto di lusso e carburante contraffatto

Nel porre in essere le diverse condotte fraudolente – che, solo di accise, hanno determinato complessivamente unโ€™evasione fiscale di oltre 11 milioni di euro -, le associazioni si avvalevano anche di societร  โ€œdi comodoโ€ – imprese prive di qualsiasi consistenza economica, struttura operativa o personale dipendente -, il cui compito era solo quello di farsi carico dellโ€™IVA derivante dalle vendite, senza poi adempiere ai conseguenti obblighi di versamento. Una perdita per il Fisco, questโ€™ultima, ancora piรน grave, quantificata in quasi 99 milioni di euro, tenuto conto anche dei riflessi derivanti dalla ricostruzione delle posizioni fiscali dei vari soggetti economici coinvolti.

Ed infatti, le โ€œcartiereโ€, apparentemente attive in sedi dislocate in tutto il territorio nazionale ed intestate a soggetti prestanome, erano inserite in un piรน complesso meccanismo di frode โ€œcaroselloโ€, finalizzato allโ€™emissione di fatture per operazioni soggettivamente inesistenti, che garantiva la creazione di โ€œschermiโ€ tra i punti di approvvigionamento del prodotto petrolifero ed i reali utilizzatori, i quali, โ€œrisparmiandoโ€ sul pagamento dellโ€™Imposta sul Valore Aggiunto, potevano poi praticare un prezzo di rivendita piรน competitivo.

Per avere unโ€™idea di quanto sia stato lucroso il meccanismo messo in piedi, basta considerare che, per ogni litro di gasolio venduto ad un prezzo medio โ€œalla pompaโ€ di 1,50 euro, gli indagati ottenevano un indebito โ€œrisparmioโ€ di circa 27 centesimi di IVA e 60 di accise, per un totale di quasi 90 centesimi al litro di imposta evasa.

Nel tempo, gli รฉscamotage sono stati anche adeguati ai mutamenti normativi nella disciplina sugli acquisti di carburante. Ne รจ una prova lโ€™accorgimento adoperato per eludere la responsabilitร  โ€œin solidoโ€ nellโ€™assolvimento dellโ€™IVA, introdotta nel 2018 a carico dei depositi fiscali.
In quellโ€™occasione, gli associati hanno iniziato a far uso di โ€œlettere dโ€™intentoโ€ false, dichiarando fittiziamente il possesso della qualifica di โ€œesportatori abitualiโ€ per continuare ad acquistare gasolio senza il pagamento dellโ€™imposta.

Auto di lusso e carburante contraffatto

auto di lusso e carburante contraffatta

Nellโ€™ambito della presente inchiesta, le indagini patrimoniali e lโ€™analisi delle segnalazioni per operazioni sospette pervenute dagli istituti bancari hanno consentito di monitorare i rilevanti profitti conseguiti dai sodalizi, sistematicamente trasferiti alle proprie societร  estere (vere e proprie โ€œcassefortiโ€) per impedirne la tracciabilitร , ovvero reimpiegati nel territorio nazionale
per lโ€™acquisizione di quote societarie, impianti di stoccaggio e di distribuzione di prodotti energetici.

In un biennio, sono stati effettuati investimenti in depositi per oltre 3 milioni di euro. Si tratta, nel complesso, di manovre finanziarie importanti, che hanno contribuito alla realizzazione di unโ€™economia illecita โ€œcircolareโ€, mediante la quale i confini commerciali del network criminale si sono estesi fino al Potentino, allโ€™Abruzzo e alla Lombardia, accumulando ricchezze che gli associati non mancavano di ostentare. Ne sono un esempio le auto di lusso, del tipo Lamborghini e Porsche, rigorosamente intestate a proprie societร  estere, sfoggiate in occasione delle inaugurazioni dei distributori di carburante via via acquistati.

Peraltro, cinque degli indagati, reimpiegando i proventi delle attivitร  illecite allโ€™estero e risultando a tutti gli effetti privi di qualsiasi fonte reddituale, hanno potuto pure presentare la domanda per il reddito di cittadinanza.

Per neutralizzare le molteplici ed articolate manifestazioni illecite delle due organizzazioni, la Procura della Repubblica di Nocera Inferiore e la Guardia di Finanza hanno sviluppato un complesso filone investigativo, impiegando tutti gli strumenti tipici della polizia economico- finanziaria, quali, ad esempio, accertamenti bancari, analisi di segnalazioni di operazioni sospette, mutua assistenza amministrativa con gli organi collaterali esteri, incrocio delle risultanze delle banche dati.

Nonostante le difficoltร  sottese al carattere transnazionale dei reati contestati, che hanno reso piรน insidioso lโ€™accertamento dei fatti di frode emersi, le indagini hanno consentito di delineare un grave quadro indiziario a carico di n. 59 indagati e di arginare un fenomeno illecito fortemente distorsivo degli equilibri concorrenziali del mercato dei carburanti.


Articolo pubblicato il giorno 7 Luglio 2021 - 14:08


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