Il nuovo libro di Amleto De Silva intitolato “Il Pugilatore“, sarà presentato nel chiostro del Moa – Museum Of Operation Avalanche di Eboli, venerdì 30 luglio alle ore 20.00; l’evento letterario sarà moderato da Luigi Nobile, direttore artistico del museo.
Amleto De Silva, in arte Amlo, è nato a Napoli, cresciuto a Salerno e vive a Roma. Ha esordito come vignettista su “Cuore”, poi su Smemoranda e altri, vincendo il Premio Satira Politica di Forte dei Marmi. Autore teatrale con Enrico Montesano, blogger (www.amlo.it), ha pubblicato i romanzi Statti attento da me e La nobile arte di misurarsi la palla con Round Midnight.
Sue vignette e battute in La classe è invasa dal principio d’inerzia per Kowalski e Carognate di Natale per Gremese. Per LiberAria ha pubblicato Stronzology, gnoseologia della dipendenza dagli stronzi, Degenerati, il metodo Cyrano per salvarsi la vita, L’esemplare vicenda di Augusto Germano Poncarè. Per Magic Press ha pubblicato Il dizionario illustrato dei #giovanimerda, I nuovi Dieci Peggio. Collabora con le testate online Ilmiolibro.it e Tortuga.
Ne “Il Pugilatore“, Charles L. Liston, detto Sonny, viene dichiarato morto il 5 gennaio del 1971. Nessuno, ancora oggi, sa esattamente quando e come è morto, Forse un infarto, anche se era relativamente in buona salute. Nei suoi trentotto anni di vita, considerato tra i più grandi pugili di tutti tempi, ha conseguito il titolo di campione mondiale dei pesi massimi dal 1962 al 1964 e resta il primo pugile a sfidare Muhammad Ali.
Sonny l’analfabeta, l’alcolista, il pregiudicato, l’ex galeotto, l’orso cattivo, il pugile della mafia. Sonny il genio che faceva invidia ai geni (scrittori, giornalisti, politici, osservatori) americani. Liston ha avuto tante vite quanti pugni in faccia. Amleto De Silva le racconta tutte.
Senza risparmio, con uno sguardo che scava nella vita di chi “si lanciava sempre, comunque, come una bestia feroce, contro chiunque gli si parasse davanti sul ring. Anche in allenamento. Sempre. Comunque“. Il pugilatore è anche il racconto del nostro Paese, di un’epoca e di una generazione che si è vista sbarcare in casa propria un’America priva di disincanto. Spregevole per certi versi, e forse più vera per altri.
“Muhammad Ali è nato per piacere, Sonny Liston no. Liston è nato morto, come dicono tutti quelli che lo conoscono. Ho stima e affetto per il Campione, ma continuo a preferire Liston il cattivo, Liston il perdente, Liston che se ne fotte anche del Vietnam. Liston che pensa solo a sé stesso perché sa che se non lo farà lui, non lo farà mai nessun altro“.
L’ingresso sarà gratuito ma con obbligo di prenotazione.
Per prenotarsi: info@moamuseum.it, 0828 332794, 392 46 70 491, 334 18859 60, 320 371 54 86.
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