Presentato a Pimonte โLo Scudo di Teia lo spettacolo che rievoca la battaglia dei โMonti Lattariโ e che andrร in scena il 4 e 5 settembre alla chiesa di Santa Maria di Pino
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Lโevento prende vita da unโidea di Lucia Somma, presidente del Consiglio Comunale di Pimonte e delegata alla Cultura, nellโambito del progetto, dal titolo โLo scudo di Teia, baluardo difensivo ostrogoto contro Bisanzio. I luoghi tra passato e presenteโ, realizzato grazie al finanziamento della Cittร Metropolitana di Napoli. Un progetto che vuole abbinare cultura e turismo, punti cardine della ripartenza e rilancio di un Comune che ha sempre rappresentato la vera โportaโ dei Monti Lattari.
โLโidea che ha dato il via al progetto รจ stata quella di legare la storia millenaria di Pimonte al suo presente, nell’ambito della presentazione di un evento pensato per il rilancio del territorio, ma partendo dalla cultura โ ha affermato Lucia Somma – La riscoperta delle importanti radici storiche di Pimonte ci ha spinto alla scelta del complesso monumentale del Castrum Pini e della splendida chiesa dedicata alla Madonna delle Grazie, quale fulcro dell’evento e dellโintero progetto di rilancio. Della magistrale sceneggiatura della battaglia, ciรฒ che ha assunto un particolare significato simbolico รจ stato il rilievo dato alla figura femminile, alla Donna, cuore e motore del mondo, anche quando ciรฒ sembra meno evidente. Quella della donna รจ una figura essenziale del racconto che lega a doppio filo il passato con il presente e che con il regista Saurio abbiamo voluto inserire fortementeโ.
โAbbiamo voluto dare particolare risalto al coro formato da sole donne โ afferma Gabriele Saurio – composto da madri, mogli e figlie, metafora di chi non combatte, ma da forza, di chi sopravvive e di chi aspetta invano pregando, ma che ha l’obbligo di raccontare per ricordare e tramandare. Dove non c’รจ giudizio non ci puรฒ essere memoria e dove non c’รจ memoria non c’รจ presente. Cosรฌ il Teatro diventa racconto, cosรฌ la vita รจ nell’arte stessa del raccontoโ.
โVoglio ringraziare tutti coloro che hanno partecipato allโevento di presentazione e che hanno contribuito a realizzare questโambizioso progetto โ conclude il sindaco di Pimonte, Michele Palummo โ in particolare la Cittร Metropolitana di Napoli, senza la quale tutto ciรฒ non sarebbe stato possibile, e la compagnia Vocazioni Creative, dalle maestranze al registaโ.
Note dell’autore Gabriele Saurio
“Lo scudo di Teia” รจ il racconto di una singola battaglia, immaginata e vissuta dalla parte dei protagonisti, rintanati nei loro accampamenti; il racconto della debolezza degli eroi che l’hanno combattuta, il racconto d’una battaglia giร persa, che approfondisce ed evidenzia molto piรน gli stati d’animo dei personaggi, piuttosto che le strategie.
La drammaturgia รจ ispirata agli scritti lasciateci da Procopio da Cesarea nei libri de “Istoria delle guerra gottiche” e, in particolare, il testo affronta la storica Battaglia dei Monti Lattari, conosciuta anche come Battaglia del Vesuvio, durante la quale nel 552 l’Impero Romano d’Oriente, sotto la guida del generale Narsete, sconfisse definitivamente Re Teia, eliminando la presenza degli Ostrogoti dal territorio italiano.
Il testo possiede uno stile epico, che permette oltre a rievocare la battaglia, inscenando un vero e proprio scontro coreografato, anche di raccontare le varie fasi della lotta, i piani dei due comandanti e tutte le notizie storiche legate alle Guerre Gotiche, durate quasi un ventennio.
I fatti narrati, cosรฌ come i personaggi, sono correttamente fedeli alle vicende di Procopio da Cesarea. Lโunico personaggio verosimile รจ Matasunta. Matasunta era la figlia del re ostrogoto Eutarico e di Amalasunta. La giovane fu obbligata a diventare sposa del re Vitige, nel 536. Nel 540 Vitige, divenuto re dei goti, viene sconfitto dal generale bizantino Belisario e viene fatto prigioniero, insieme a Matasunta, a Constantinopoli. Alla morte di Vitige, nel 550 Matasunta viene sposata da Germano Giustino, nipote di Giustiniano I, in un tentativo di ricongiungere lโimpero bizantino ai territori dโItalia. Giustino morรฌ nel 551, poco prima della Battaglia di Tagina.
Dopo la sua morte, non sappiamo piรน nulla di Matasunta. ร a questo punto che ho immaginato che Teia, dopo la suddetta battaglia, la rapisce per riportarla con sรฉ a Pavia, poichรฉ i due sono sempre stati segretamente innamorati, ma per questioni politiche, non hanno mai coronato il loro amore. Adesso che Teia รจ diventato Re, le promette, prima di partire, che al suo ritorno dalla spedizione in Campania, lโavrebbe finalmente sposata come sua regina.
Questa verosimile storia dโamore รจ inserita nel testo per meglio evidenziare i sentimenti che si annidano dietro lโorrore della guerra, andando a rafforzare la storia di Danus, il soldato degli ostrogoti che vorrebbe disertare per raggiungere la sua sposa, o la storia di Cunigasto, lo scudiero di Teia che perde suo figlio in battaglia.
Matasunta, inoltre, รจ l’unica donna presente sul campo di battaglia, poichรฉ seguirร Teia, contrariamente a ciรฒ che le ha ordinato, per potergli stare accanto anche nella sua morte.
I Monti Lattari e il fiume Sarno diventano cosรฌ teatro di guerra, una guerra raccontata nel testo non solo dai suoi protagonisti diretti, ma anche da un coro formato da sole donne composto da madri, mogli e figlie, metafora di chi non combatte, di chi sopravvive e di chi aspetta invano, ma che ha l’obbligo di raccontare per ricordare e tramandare. Dove non c’รจ giudizio non ci puรฒ essere memoria e dove non c’รจ memoria non c’รจ presente.
Cosรฌ il Teatro diventa racconto, cosรฌ la vita รจ nell’arte stessa del racconto.
Una pagina di storia, una pagina dell’Italia e del nostro popolo scritta all’ombra di quei monti che ancora oggi la custodiscono.
Prodotto da Vocazioni Creative
Regia e soggetto Gabriele Saurio
Testo Francesco Rivieccio
Musiche Salvatore Torregrossa
Costumi Carla Vitaglione e Teolinda Somma
Coreografia Battaglia Gennaro Carotenuto
Scenotecnica Studio lab7
Articolo pubblicato il giorno 26 Luglio 2021 - 18:15