L’ingresso anticipato e mirato nel mondo del lavoro è il grande punto di forza dell’Università Suor Orsola Benincasa che anche quest’anno sopravanza di oltre dieci punti percentuali la media degli Atenei italiani in uno dei dati più significativi: l’efficacia del titolo di studio ad un anno dalla laurea. Un dato che misura la spendibilità nel mercato del lavoro del titolo conseguito e l’utilizzo nel lavoro delle competenze apprese durante il corso di studio e che vede al 78,1% l’efficacia della laurea al Suor Orsola, rispetto al 66% del dato nazionale e al 65,9% del dato relativo alle Università della Campania.
Si tratta dei dati che emergono dal XXIII Rapporto sul profilo e sulla condizione occupazionale dei laureati realizzato annualmente da AlmaLaurea, lo storico Consorzio Interuniversitario che raggruppa 76 Atenei italiani ed ha analizzato in quest’ultimo rapporto le performance formative di ben 291 mila laureati nel 2020.
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Per i 1933 laureati Unisob intervistati da Almalaurea il valore aggiunto che rende la laurea all’Università Suor Orsola Benincasa così efficace risiede soprattutto nella stretta interconnessione tra una solida formazione tradizionale ed una corposa formazione on the job che nell’Ateneo napoletano parte sin dal primo anno di ciascun corso di laurea.
Il dato è chiarissimo: il 77,7% dei laureati Unisob ha svolto tirocini e stage durante il proprio corso di studi, mentre nel resto delle università campane il dato è fermo al 51,6% e nella media nazionale arriva al 57,6 (ben 20 punti percentuali al di sotto del dato del Suor Orsola). E spesso si tratta di occasioni formative che danno immediato sbocco occupazionale. Perché il 68,9% dei laureati Unisob già aveva svolto lavori retribuiti durante il corso di studi. Un dato superiore sia alla media regionale (63,4%) sia a quella nazionale (65,2%) che raggiunge poi il 73,5% nel percorsi di laurea magistrale.
“Si tratta di numeri che premiano una progettazione didattica innovativa che portiamo avanti non da oggi ma esattamente da trent’anni – evidenzia Lucio d’Alessandro, Rettore dell’Università Suor Orsola Benincasa – da quando abbiamo attivato il primo corso universitario italiano specificamente dedicato ai beni culturali connotandolo di un’immediata connessione con la formazione pratica nei musei, nelle campagne di scavo archeologico e negli enti pubblici e nelle aziende private del settore. Un ‘marchio di fabbrica’ del nostro ‘fare Università’ che negli anni abbiamo poi applicato ad ogni nostro settore formativo: dalla comunicazione alla green economy, dalla psicologia alle lingue internazionali, dalle professioni dello spettacolo alle professioni forensi, tra le quali vi è ad esempio uno specifico percorso di preparazione al concorso in magistratura”.
L’efficacia del sistema formativo del Suor Orsola emerge in maniera molto netta anche nella sezione del rapporto AlmaLaurea dedicata alla regolarità del corso di studi. Il 69,4% dei laureati Unisob termina l’università in corso. Un dato notevolmente migliore sia della media campana (50,6%) sia della media nazionale (58,4%). “Anche questo è un dato che nasce da una nostra scelta didattica precisa – spiega Natascia Villani, che al Suor Orsola ricopre da dieci anni l’innovativo ruolo di Manager della didattica – perché nel nostro Ateneo per quasi tutti i corsi di laurea hanno abbiamo scelto il numero programmato (mediamente sui 150 studenti per corso) anche laddove non sono imposti dal Ministero. Una scelta che porta ad una situazione formativa ideale basata sul rapporto diretto docente-studente (mediamente di 1 a 25, praticamente come a scuola) e che consente anche un tutoraggio individualizzato di ciascuno studente sia durante il percorso di studi sia durante l’accompagnamento post laurea nella ricerca del lavoro”.
Proprio quell’attenzione alla ‘cura del singolo studente’ che da anni è ormai il consolidato ‘brand’ dell’Università Suor Orsola Benincasa, la più antica Università italiana non statale, e che spiega il dato più importante che emerge dal rapporto AlmaLaurea 2021: la valutazione complessiva dell’esperienza universitaria fatta dai laureati. Al Suor Orsola c’è una soddisfazione praticamente senza riserve che arriva al 97,2% dei laureati (con una crescita di quasi 2 punti percentuali rispetto allo scorso anno). Tanto che il 91%3 dei laureati Unisob si riscriverebbero nello stesso Ateneo. Due dati che anche in questo caso sono superiori rispettivamente del 6,9% e del 9,6% rispetto alla media nazionale.
“Vedere crescere la soddisfazione dei nostri laureati verso i nostri docenti ed i nostri servizi proprio nell’anno della pandemia – sottolinea il Rettore d’Alessandro – ci riempie di orgoglio perché premia un lavoro senza sosta che abbia avviato sin dal primo lockdown del marzo 2020 e che ci è stato forse più facile perché l’adeguamento del nostro sistema didattico alle nuove sfide delle tecnologie digitali è un percorso che avevamo avviato già da anni proprio di concerto con le aziende ed i professionisti con cui progettiamo i nostri percorsi di studio per renderli costantemente adeguati alle nuove esigenze del mercato del lavoro”.
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