Restano in carcere i quattro minori che in pieno lockdown del gennaio scorso aggredirono e rapinarono un rider a Calata Capodichino a Napoli.
Le immagini riprese da un telefonino e diffuse in rete fecero il giro del mondo. I quattro furono arrestati nel giro di una settimana e i loro avvocati dopo sei mesi di detenzione nelle scorse settimane avevano chiesto la scarcerazione e l’affidamento in prova. Ma il giudice Paola Brunese del Tribunale per i minori di Napoli ha rigettato la richiesta con motivazioni forti e che faranno discutere.
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l’accusa: “la rapina solo per usare violenza stile arancia meccanica”
Li si accusa di un atteggiamento “ozioso”, una vita “senza neanche il minimo rispetto delle regole comuni”. Ma soprattutto l’intenzione di commettere rapine “non per bisogno o per soldi”, ma solo per usare violenza “in un’azione da arancia meccanica”.
La violenta aggressione fu portata a termine da quattro minorenni e altri due maggiorenni che picchiarono selvaggiamente l’uomo che aveva tentato di opporre resistenza. La settimana dopo furono identificati e arrestati. I quattro minorenni rinchiusi negli istituti di pena minorile, e i due maggiorenni al carcere di Poggioreale a Napoli.
“NON SI SONO MAI RAVVEDUTI”
Gia’ il pubblico ministero, Nicola Ciccarelli, aveva espresso parere negativo. “Non si sono mai ravveduti e hanno usato una violenza inaudita”, aveva detto. Di parere opposto gli avvocati difensori, Luca Mottola, Caterina Sanfilippo, Raffaele Ottieri e Carlo Ercolino. Hanno depositato le relazioni positive dei penitenziari.
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“I ragazzi frequentano corsi di scrittura, di teatro, calcio, si impegnano”, dicono. Avevano chiesto la messa alla prova in comunita’, ma dopo tre ore di discussione e’ arrivato il parere negativo. Adesso si celebrera’ il processo, con il rito abbreviato e per ora i quattro resteranno in carcere.
Articolo pubblicato il giorno 25 Giugno 2021 - 09:24