La Napoli bella, che resiste, che si accontenta trasformando i suoi difetti in pregi è la protagonista indiscussa dell’ultimo brano cantato da Francesco Merola con Cosimo Merolla
La canzone si intitola “Napule nun cagnà”, è stata scritta da Cosimo Merolla, imprenditore nel campo della moda la cui passione per la musica napoletana lo ha spinto a scrivere e a cantare canzoni (attualmente ha all’attivo otto brani pubblicati).
Prima della joint venture musicale, tra Francesco e Cosimo è nata una profonda amicizia in quanto quest’ultimo ha pubblicato sui suoi canali una personale interpretazione del brano “Parla cu’ ‘mme”, canzone che Francesco ha dedicato al suo papà, il grande Mario Merola.
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Colpito e commosso dal gesto e dalle parole della dedica fatta pubblicamente Francesco ha voluto conoscere Cosimo con il quale si è instaurato subito un clima di fiducia. “Da oggi in poi leva una “l” dal tuo cognome: non sei più Cosimo Merolla, ma Cosimo Merola, ti considero un fratello”: con queste parole si consolida il rapporto di stima e affetto tra i due.
Dopo qualche mese Cosimo sottopone al figlio del re della sceneggiata napoletana il ritornello di “Napule nun cagnà” (“Napoli rimman nun cagnà, Napoli rimani into core mio, tutto o’ munno mo’ o’ adda capì, Quattro Jurnata ppe nun muri’”), originariamente strofa di una poesia, che Francesco trasforma in musica. Nasce così il sodalizio artistico.
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“Una canzone che sicuramente avrebbe cantato anche mio padre, un testo che rappresenta a pieno la nostra Città, la Napoli genuina che rischia di scomparire a causa dei pregiudizi, e che invece bisogna ritrovare. Perché la Napoli di una volta non deve morire, non può morire, non morirà: tutti i grandi artisti, in qualsiasi parte del mondo si esibiscono, cantano una canzone classica napoletana” commenta Francesco Merola
Articolo pubblicato il giorno 25 Giugno 2021 - 12:20