“Siamo rimasti letteralmente senza parole dinanzi all’ultima ordinanza firmata da Vincenzo De Luca, un provvedimento contro tutte quelle attivita’ che dopo mesi di chiusura stanno provando a rialzarsi e a tornare a lavorare. Una limitazione di orari per l’asporto che arriva in Campania mentre il resto d’Italia riapre, una misura che ovviamente danneggera’ esclusivamente le attivita’ di questa Regione”.
Cosi’ i membri dell’Associazione Chiaia Night, che raccoglie i locali notturni di Chiaia e di via Aniello Falcone a Napoli, commentano l’ordinanza della Regione Campania sulla movida. E aggiungono: “Non si puo’ continuare a ‘giocare con la nostra pelle’. Ci auguriamo che anche in Campania potremo iniziare a seguire le normative nazionali, altrimenti vorrebbe dire che ci troviamo in una vera e propria dittatura”.
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“Una decisione – prosegue la nota dell’associazione – che a parer nostro ostacolera’ anche il turismo, perche’ una persona da fuori dovrebbe scegliere di venire nell’unico territorio italiano dove ci sono ancora tutte queste limitazioni? Se l’intento e’ davvero combattere la diffusione del virus, forse avremmo trovato piu’ coerente scegliere di chiudere la Campania in entrata e in uscita e non consentire l’arrivo di persone da zone in cui non ci sono questi divieti.
Con il divieto d’asporto si e’ preferito imporre nuove limitazioni, riducendo la possibilita’ di una ripresa di tutte quelle attivita’ che, ricordiamo, stanno ancora pagando lo scotto delle precedenti chiusure. Ci preme sottolineare che rispetto a questa decisione saranno sempre i soliti locali a pagarne le conseguenze, quelli chesono soggetti a controlli continui, i nostri della zona Chiaia chiaramente”.
“Rimarranno, invece, strade e locali totalmente fuori controllo, dove chi vorra’ potra’ fare asporto tutta la notte. Sappiamo come andra’ a finire, e’ una storia che si ripete. Per non parlare di tutti quei lidi che in virtu’ del fatto di essere tali, continuano a organizzare serate ed eventi con persone che consumano tranquillamente in piedi, aggirando le regole vigenti. Non e’ forse anche questa la movida? – si chiedono – Siamo stufi di questa ipocrisia”.
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