Cronaca di Napoli

Napoli, i familiari del boss mafioso in “visita” al murale di Ugo Russo ai Quartieri

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Un gemellaggio Vucciria- Quartieri Spagnoli, è ciò che è avvenuto nella giornata di ieri a Napoli.

Infatti amici e parenti di Emanuele Burgio, figlio del boss Filippo Burgio, rinchiuso nel carcere di Voghera per mafia ed estorsioni, ucciso in agguato lo scorso 31 maggio nel quartiere Vucciria a Palermo, hanno fatto visita ai familiari di Ugo Russo, il 15enne napoletano morto durante un tentativo di rapina ad un carabiniere fuori dal servizio, per rendere omaggio al murale realizzato in omaggio proprio la baby-rapinatore ai Quartieri Spagnoli.

Proprio come Russo, anche Burgio è stato oggetto di celebrazioni ed omaggi vari, dalle canzoni neomelodiche, alle video-dediche sui social, ai manifesti ed altarini sparsi per i quartieri popolari di Palermo.

Questo asse Napoli-Palermo della criminalità preoccupano molti cittadini napoletani, ad esempio si rivolge così un giovane utente al Consigliere Regionale di Europa Verde Francesco Emilio Borrelli:

“Gli amici di Emanuele Burgio, sparato a Palermo, sono venuti ai Quartieri Spagnoli ad omaggiare il Murales di Ugo. È una vergogna, non se ne può più di questa gentaglia che si vanta su tiktok e per colpa di questi ignoranti ci va tutta Napoli di mezzo.”

 VIDEO E FOTO POSTATI SU TIK TOK E INSTAGRAM COME TROFEI

Il momento del sodalizio Russo-Burgio è stato immortalato da dei video postati su Tik Tok, in cui i parenti e gli amici del giovane palermitano ucciso, dopo aver scorrazzato per i Quartieri Spagnoli, dando vita da un corteo di scooter e moto senza autorizzazioni, con tutti i conducenti sprovvisti di casco, hanno scambiato baci e abbracci senza rispettare i protocolli anti covid con i familiari di Ugo Russo.

Zero mascherine e distanze di sicurezza non rispettate. Il tutto mentre si è reso omaggio al volto gigantesco del 15enne Ugo, morto proprio per aver scelto, o meglio per essere stato costretto dall’ambiente in cui viveva, la strada della criminalità.

“Per fermare questa cultura criminale bisogna proseguire negli interventi di rimozione dei murales, altarini ed installazioni varie che celebrano la vita criminale portati avanti dal Prefetto Valentini. Bisogna realizzare una operazione alto impatto in un Quartiere ormai allo sbando e in mano a gruppi criminali sempre più pericolosi.

Il murale di Russo, proposto come omaggio ad un “martire”

Il murale di Russo, proposto come omaggio ad un “martire” in realtà è un invito ai giovani a seguire certi modelli di vita ed è la glorificazione della criminalità come modello di vita, va rimosso al più presto. È diventato un simbolo ed un richiamo per i criminali da tutta Italia in quartiere già a rischio dove i vari agguati e le stese delle ultime settimane hanno spaventato ancora di più molti residenti ed alcuni hanno scelto di andar via.

 TI POTREBBE INTERESSARE ANCHENapoli, gli avevano scavato la fossa per la relazione con la moglie di un detenuto

Abbiamo chiesto al Prefetto e al Questore di monitorare la situazione che si è venuta a creare, non si può tollerare questo genere di sodalizio che spinge i giovani a perseverare nella strada della delinquenza che conduce inesorabilmente ad una morte precoce o alla galera. Il murale dedicato a Ugo Russo è da tempo luogo di pellegrinaggio per criminali, mafiosi e camorristi da tutta Italia e luogo di sodalizi tra clan. Un luogo in cui simbolicamente la criminalità dimostra la sua forza affermando di aver vinto sullo Stato in un quartiere dove ci sono continue stese e atti criminali e da dove le persone perbene stanno andando via disperate. Serve un intervento drastico immediato prima che sia troppo tardi”, sono state le parole di Borrelli.


Articolo pubblicato il giorno 22 Giugno 2021 - 08:36

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