E’ morto a 71 anni Guglielmo Epifani, ex leader della CGIL. Epifani è stato il primo socialista a guidare la Cgil, fu vice di Bruno Trentin e poi di Sergio Cofferati.
E’ morto Guglielmo Epifani, già segretario generale della Cgil e, per un breve periodo, segretario del Partito democratico per poi passare a Liberi e Uguali di cui era attualmente parlamentare. Nato a Roma nel 1950, è stato il primo socialista a guidare la Cgil, fu vice di Bruno Trentin e poi di Sergio Cofferati.
Laureato in filosofia con una tesi su Anna Kuliscioff, ha svolto tutta la sua carriera nella Cgil prima di quella politica. Iniziò a lavorare nella casa editrice del sindacato, poi passò alla federazione dei poligrafici di cui ne assunse la guida. Nel 1990 entrò nella segreteria confederale e nel 2002, dopo l’addio di Cofferati, è diventato il segretario generale.
Colto, intellettuale raffinato, è stato un sindacalista dai tratti gentile, ma anche capace di decisioni radicali. Fu lui nel 2002 ad annunciare al congresso della Cgil la decisione che portò poi al milione di lavoratori in piazza contro la riforma dell’articolo 18 voluta dal governo Berlusconi.
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“Lascio con la speranza che le cose possano cambiare”, disse il 16 ottobre 2010, in Piazza San Giovanni a Roma durante un comizio a una manifestazione delle tute blu della Fiom: l’ultimo da leader della Cgil che ha guidato dal 2002 al 2010. In realtà resta nell’ambiente sindacale, come presidente dell’associazione Bruno Trentin, ma pian piano riscopre la tentazione per la politica alla quale prima non aveva mai ceduto. Un riformista, socialista.
Epifani con il declino del Psi si iscrisse ai Ds, dove Walter Veltroni gli offrì un ruolo nella macchina organizzativa del partito per sua esperienza nell’organizzazione del sindacato di Corso Italia. Dove preferì restare. Così come più volte ha rifiutato offerte di candidatura, dalle amministrative all’europarlamento, a quella per la corsa alla poltrona di sindaco di Napoli.
Articolo pubblicato il giorno 7 Giugno 2021 - 17:25